CALCIOMERCATO MILAN – Gianluigi Donnarumma prima fa esultare il Milan, poi lo fa tremare. E il campo, nel secondo caso, non c’entra. Perché dopo la strepitosa parata sul calcio di rigore di Camilo Ciano, sono piuttosto le parole pronunciate fuori – sottolinea La Gazzetta dello Sport – a sorprendono e destare preoccupazione.
Perché quel «non parlo del mio futuro» pronunciato da un Gigio corteggiato nuovamente dal Paris Saint-Germain, può non voler dire nulla, ma di certo non rassicura considerando anche le tante variabili in casa rossonera.
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Tutto è strettamente legato alla Champions League e alla questione UEFA. La premessa è doverosa: Elliott Management Corporation non vorrebbe privarsi mai e poi mai del proprio fenomeno rossonero, ma al contempo bisogna considerare anche il catastrofico scenario estivo in caso di mancato quarto posto, soprattutto dopo i 70 milioni investiti a gennaio. Così la cessione del portiere classe 2.000 rischia di diventare una cruda verità in casa Diavolo, un sacrificio necessario per azzerare la situazione e ripartire definitivamente. L’uscita di Donnarumma, infatti, garantirebbe una mega-plusvalenza che, parallelamente a un mercato basato sulle cessioni e improntato sui giovani, renderebbe meno complicato il rientro al pareggio del bilancio fissato per il 2021. Allo stesso tempo, l’uscita alleggerirebbe anche lo stesso monte ingaggi senza i suoi 11 milioni lordi all’anno.
Una serie di variabili che non possono essere escluse a priori, soprattutto in tale emergenza, e proprio per questo spaventano le sue dichiarazioni. Anche perché sullo sfondo resta sempre l’insidioso Mino Raiola, col PSG potrebbe tornare alla carica con una proposta da oltre 60 milioni. Nel frattempo – rivelava la stessa rosea alcuni giorni fa – Donnarumma avrebbe già ricevuto un paio di chiamate anche da altri club che disputeranno la Champions League la prossima stagione.
Redazione MilanLive.it