NEWS MILAN – Dei cinque giocatori in scadenza a giugno, nessuno verrà confermato. Anche Ignazio Abate e Cristian Zapata diranno addio a fine stagione. Insieme a loro anche José Mauri, Andrea Bertolacci e soprattutto Riccardo Montolivo.
A differenza degli altri quattro, l’ex capitano quest’anno non è mai stato utilizzato da Gennaro Gattuso in gare ufficiali. Il tecnico ha sempre ribadito che la sua è soltanto una scelta tecnica, non di antipatia o altro. E ha rimarcato più volte che, nonostante la situazione, il calciatore gli ha sempre portato rispetto. Situazione confermata anche dal suo agente, che però ha parlato di “morte professionale” per l’assistito. Ricordiamo che anche nel momento più difficile, con mezza squadra infortunata, Rino non lo ha mai scelto. Piuttosto, ha preferito inventarsi Davide Calabria mezzala.
MONTOLIVO, L’AGENTE: “CONDANNA A MORTE PROFESSIONALE”
Montolivo simbolo dell’involuzione rossonera
Montolivo quindi dirà addio al Milan dopo sette stagioni. Arrivò dalla Fiorentina a parametro zero nel 2012. Dopo il divorzio con Massimo Ambrosini, Silvio Berlusconi e Adriano Galiani decisero di farlo capitano. Una mossa mai gradita dalla tifoseria, che lo ha sempre considerato il simbolo dell’involuzione rossonera. I problemi sono iniziati nell’estate della rivoluzione cinese, quando Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli acquistarono Leonardo Bonucci e gli affidarono la fascia di capitano, togliendola di fatto allo stesso Montolivo. Che però con Vincenzo Montella alla guida giocò diverse partite da titolare; poi con l’arrivo di Gattuso ha iniziato il suo percorso da panchinaro fisso. Adesso ragione sul suo futuro. Stando a quanto scrive oggi ‘Tuttosport’, il centrocampista non ha escluso l’ipotesi ritiro.
ADDIO MAURI, BERTOLACCI E MONTOLIVO: IL MILAN RISPARMIA 10 MILIONI
Idea ritiro
Per Montolivo è stato un anno davvero molto difficile. Praticamente non ha mai giocato. E questo influisce parecchio sulla condizione fisica e psicologica di un calciatore. Per di più se ha 34 anni ed è agli sgoccioli di carriera. Ecco perché il centrocampista sta prendendo in seria considerazione l’idea di appendere gli scarpini al chiodo e intraprendere un percorso da allenatore. Per il momento attende ancora offerte interessanti: gli Stati Uniti lo affascinano, così come anche un’avventura in Cina. Ma in Italia ha tanti estimatori. Lo scorso anno ebbe contatti col Bologna: ora che c’è Sinisa Mihajlovic – qualora venisse conferma -, con cui ha condiviso un buon anno al Milan, potrebbe tornare in auge. Il suo problema resta l’ingaggio: al Milan guadagna 3,5 milioni, una cifra molto più alta rispetto a tanti altri titolari della rosa.
Redazione MilanLive.it