MILAN NEWS – Sono ore caldissime in casa Milan per stabilire il futuro di Gennaro Gattuso, allenatore che potrebbe essere anche esonerato dopo le ultime debacle clamorose tra campionato e coppe.
L’ex centrocampista sembrava essere l’uomo giusto per ridare entusiasmo, voglia e gioco al Milan dopo anni di delusioni cocenti. Invece è passato dalle buone prestazioni di inizio anno solare alla caduta libera recente che allontana i rossoneri dalla zona Champions League. Purtroppo il flop di Gattuso sembra rispecchiare l’andamento sfortunato che vede gli ex campioni del Milan fallire nei panni di allenatori della stessa squadra rossonera.
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Prima di Rino infatti altri ex calciatori del Milan avevano provato, con scarsi risultati, a guidare dalla panchina il club per il quale hanno giocato in passato. Ad esempio Leonardo, che nel 2009-2010 si improvvisò allenatore (parentesi nella sua carriera dirigenziale) ottenendo anche un buon terzo posto ma venendo subito dopo criticato aspramente da Silvio Berlusconi che lo mise alla porta senza fronzoli.
Nel 2013 fu Clarence Seedorf ad essere chiamato per sostituire l’esonerato Allegri: quattro mesi neanche troppo negativi per l’olandese, anche lui vittima delle strigliate ‘berlusconiane’ e dunque allontanato per far posto a Filippo Inzaghi. L’altro campionissimo del Milan che fu riuscì a fare anche peggio: una stagione intera in panchina e un decimo posto finale da brividi. Con tutta la buona volontà fu impossibile riconfermare Super Pippo.
Nella primavera 2016 fu Christian Brocchi, pupillo di Berlusconi, a traghettare il Milan nel finale dopo l’addio di Mihajlovic: pessimo lo score dell’ex mediano che raccolse due vittorie, due pareggi e tre sconfitte, l’ultima nella finale di Coppa Italia contro la Juventus. Nonostante l’apprezzamento dai piani alti, Brocchi fu poi congedato in estate.
Nel 2017 è il turno di Rino Gattuso: chiamato dopo i buoni risultati con la Primavera del Milan, lo storico centrocampista prese il posto di Montella prima zoppicando, poi portando i rossoneri verso la qualificazione all’Europa League e ad un netto miglioramento nel gioco e nelle motivazioni. La sua seconda stagione, quella attuale, è però nata sotto il segno dei cambiamenti societari repentini e della discontinuità nel gioco e nei risultati, fattore che rischia di allontanare ancora una volta il Milan da quella Champions League che a marzo sembrava a portata di mano.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it