MILAN NEWS – Si sta discutendo molto in questi giorni dopo gli episodi di razzismo avvenuti durante Milan-Lazio, ovvero i cori nei confronti dei rossoneri Kessie e Bakayoko.
Ancora una volta le frange più estremiste delle curve hanno dimostrato di non avere nessuno scrupolo dal punto di vista delle ideologie politiche e oltre. Una situazione che in Italia sembra ancora una volta evidente e grave, così come appare difficile da debellare e curare.
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Proprio a commentare tale indisciplinata gestione è arrivato anche Fabio Capello, ex allenatore del Milan e di altri top club europei che ha lavorato moltissimo all’estero, tra Inghilterra, Spagna, Russia e persino Cina. Il celebre ‘Don Fabio’, interpellato dal Corriere della Sera, ha denunciato l’importanza delle curve: “Nel calcio comandano gli ultrà. Purtroppo sono isolato. Eppure è proprio così, come ho detto tanti anni fa. Essere ultrà è un mestiere, in quel ruolo si fa business: non è normale. All’estero si interviene e si puniscono i responsabili, da noi è tutto diverso: servirebbero provvedimenti seri, importanti, invece niente. Guardate cosa succede in Inghilterra: certo personaggi vengono fermati. Anche in Spagna è lo stesso. E se osservate le immagini della Premier, vi accorgerete che gli stadi sono sempre pieni”.
Capello è intervenuto anche sui cori razzisti di San Siro uditi mercoledì scorso: “Sono d’accordo con chi sostiene che in questi casi le gare vadano interrotte. C’è un problema, però. Non si capisce mai qual è l’intensità necessaria per prendere una decisione di questo tipo. Una volta i cori non si percepiscono abbastanza, un’altra volta viene tirata fuori una storia differente. Così, alla fine, le partite non si sospendono mai. E gli ultrà continuano a fare quello che vogliono”.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it