EX MILAN STORY – José Mari, da bidone rossonero a bodybuilder

La storia del Milan è fatta da tanti grandi campioni che hanno lasciato il segno, ma anche da ottimi giocatori e da altri onesti gregari che hanno dato loro contributo. Ovviamente non sono mancate le delusioni pure.

Non tutti gli acquisti possono essere azzeccati. A volte si punta su calciatori che si rivelano inadeguati. Alcuni fallimenti sono preannunciati o comunque prevedibili, altri risultano sorprese. Tra coloro che al Milan hanno fallito c’è sicuramente José Maria Romeo Poyon, noto semplicemente come José Mari.

Ex Milan, la storia di José Mari

José Mari nasce il 10 dicembre 1978 a Siviglia e cresce calcisticamente nella squadra della sua città. Dopo essere stato nelle formazioni di riserva, nella stagione 1996-1996 arriva finalmente il salto nella Prima Squadra e nel febbraio 1997 l’esordio nella Liga contro la Real Sociedad. Colleziona 21 presenze e si mette in evidenza con 7 gol, che tuttavia non bastano per salvare gli andalusi dalla retrocessione in Segunda Division.

Ma il giovane attaccante non rimane al Siviglia per cercare di conquistare la promozione, che arriverà solamente due stagioni dopo. José Mari nell’estate del 1997 viene acquistato dall’Atletico Madrid. Alla prima stagione con la nuova maglia realizza 9 gol in 42 presenze complessive. Le reti sono segnate tutte in campionato, una pesante nel derby contro il Real Madrid pareggiato 1-1 proprio grazie a lui all’86’. In Coppa UEFA non va a segno, ma nella competizione ha comunque il primo contatto con il calcio italiano. Infatti in Semifinale i Colchoneros affrontano la Lazio e vengono eliminati: 0-1 al Vicente Calderon e 0-0 all’Olimpico. Lui scende in campo in entrambi i match da subentrato nel secondo tempo, senza riuscire ad incidere però. Poi sarà l’Inter di Ronaldo ad alzare il trofeo nella finale tutta italiana giocata al Parco dei Principi di Parigi.

José Mari rimane all’Atletico Madrid nuovamente e non si conferma un attaccante particolarmente prolifico. Come allenatore ha Arrigo Sacchi, che lo sposta da seconda a prima punta. 12 gol in 18 partite nella stagione 1998-1999: 5 nella Liga, 3 in Coppa UEFA e 4 in Coppa del Re. In campionato segna ancora nel derby contro il Real Madrid, vinto 3-1 a fine annata. Porta lui avanti la squadra allenata da Radomir Antic. In Europa si scontra con due formazioni italiane. Nei Quarti la Roma, alla quale segna all’andata. E in Semifinale il Parma, che elimina i Colchoneros e poi vince il trofeo battendo il Marsiglia.

José Mari dall’Atletico Madrid al Milan

jose mari zauri
José Mari e Luciano Zauri (©Getty Images)

L’attaccante originario di Siviglia inizia la stagione 1999-2000 ancora nell’Atletico Madrid, dove trova Arrigo Sacchi (si dimetterà sette medi dopo) come allenatore. Nonostante non si sia mostrato molto prolifico a livello realizzativo, il giovane talento spagnolo gode di grande considerazione. In lui si intravede il potenziale per diventare un top player futuro. È un giocatore duttile e generoso: sa giocare sia centralmente che sulla fascia, oltre a non risparmiarsi mai quando scende in campo. Qualità che tutti gli allenatori ammirano.

José Mari, in virtù anche delle difficoltà economiche dell’Atletico Madrid, entra nel mirino di altri club importanti. In primis la Roma, che lo aveva apprezzato molto nella doppia sfida di Coppa UEFA nella stagione precedente. La trattativa parte, anche su richiesta dell’allora allenatore giallorosso Fabio Capello. Nella finestra del calciomercato a gennaio 2000 il club capitolino sembra ad un passo dal chiudere l’operazione, ma irrompe il Milan e riesce ad assicurarsi il calciatore. Circa 38 miliardi di vecchie lire investiti. L’ex Siviglia si prende il numero 41, dato che il suo amato 14 era sulle spalle di Roberto Ayala.

Al suo arrivo a Milano, colui che veniva soprannominato il Picador commenta: «Ho scelto il Milan perché è un club grande e prestigioso. Sacchi me ne ha parlato sempre bene e ha avuto un ruolo importante nella mia decisione». L’allora direttore sportivo rossonero Ariedo Braida è entusiasta dell’acquisto: «E’ veloce, abile, entusiasta, cioè perfetto per il nostro progetto di rinnovamento». Ma le cose non andranno poi bene…

José Mari fallisce al Milan e viene ceduto

L’esordio del giocatore in Serie A avviene il 6 gennaio 2000 in un Piacenza-Milan 0-1: gioca 21 minuti senza brillare particolarmente. La successiva partita di campionato è a San Siro proprio contro quella Roma che tanto lo aveva voluto e che è stata beffata. Entra al 67′ al posto di Andriy Shevchenko sul risultato di 1-2 per gli ospiti e poco dopo va in gol con un colpo di testa su assist di Zvonimir Boban. Nuova beffa per quella che poteva essere la sua squadra. In realtà nella capitale non lo rimpiangeranno mai, anche perché in quella stagione quella rimase l’unica rete da lui segnata in maglia rossonera.

Il Milan decide di puntare nuovamente su di lui. Nell’annata 2000-2001 saranno 8 i gol complessivi: 2 in Serie A, 5 in Champions League e 1 in Coppa Italia. In campionato segna contro Bologna e Bari tra ottobre e novembre, non trovando più la vita della rete successivamente. In Europa va meglio: segna contro Dinamo Zagabria, Barcellona, Besiktas, Galatasaray e PSG. Il suo rendimento non convince granché. Alberto Zaccheroni gli concede dello spazio, pur non considerandolo un titolare, ma lui spesso delude.

Resta ancora al Milan, ma tra problemi fisici e prestazioni deludenti anche la stagione 2001-2002 non lo consacra: 5 gol in 24 partite totali. Anzi, è considerato un bidone e Carlo Ancelotti (subentrato a Zaccheroni) non spinge affatto per confermarlo. Così nell’estate successiva lascia definitivamente l’Italia senza aver lasciato il segno e senza che nessuno lo rimpiangesse. Dal suo ultimo anno in rossonero il momento più positivo è il match di ritorno dei quarti di finale contro la Lazio a Roma. Giocano in attacco lui e il connazionale Javi Moreno, altro bidone. Quest’ultimo fa due gol e l’ex Atletico Madrid uno, consegnando così la vittoria 3-2 e la qualificazione al Diavolo.

Il ritorno in Spagna e il ritiro

Nell’estate 2002 il Milan cede José Mari in prestito con diritto di riscatto all’Atletico Madrid. 6 gol in 31 presenze nella Liga per l’attaccante spagnolo. Tralasciando lo score realizzativo sempre basso, il rendimento è nel complesso positivo ma i Colchoneros hanno ancora qualche problema finanziario e non lo riscattano. Nell’estate successiva è il Villarreal a spendere 9 milioni di euro per acquistare il cartellino dell’attaccante spagnolo.

Nella prima annata col Submarino Amarillo 10 reti in 43 match disputati. E ancora la Roma di fronte, negli Ottavi di Europa League. Nel 2-0 dell’andata José Mari segna ancora e la sconfitta del ritorno 2-1 non compromette la qualificazione. Il Villarreal sarà poi eliminato in Semifinale dal Valencia. José Mari rimane in quella squadra fino al 2007, chiudendo con un bottino complessivo di 21 gol in 151 gare giocate.

Si trasferisce al Betis Siviglia, ma fallisce: solo 25 presenze e un gol. Nel gennaio 2009 avviene la risoluzione del contratto e passa al Gimnàstic de Tarragona, in Segunda Division. 49 presenze e 8 gol, poi nell’estate 2010 va allo Xerez. Lì chiude la carriera a 35 anni nel 2013, dopo 28 gol in 84 incontri. Oggi José Mari ha 40 anni a dal suo profilo Instagram si vede che ha deciso di diventare un bodybuilder. La cura del suo corpo è divenuta la sua ossessione in questi anni, dopo aver abbandonato quella per il gol…

 

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Domingo de ramos… Penitencia!!!💪🏾💪🏾💪🏾 #goodmorning #sunday #workout #gym #fitness #enjoy #smile #lifestyle

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Matteo Bellan

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