MILAN NEWS – E’ un Milan particolarmente camaleontico quello visto in questo finale di stagione, capace di adattarsi a più situazioni. Così dopo il 4-3-1-2 sperimentato e ben riuscito con l’Udinese, nel finale con la Lazio si è visto anche un apprezzabile e inedito 3-4-2-1 che anche ha dato i suoi buoni risultati.
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Come infatti riferisce La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, l’esperimento al tecnico è piaciuto a tal punto che potrà essere riproposto ancora in questo rush finale. L’idea tattica nasce per un doppio obiettivo: da una parte fornire un’assistenza migliore a Krzysztof Piatek, dall’altra risparmiare un bel po’ di energie sia Suso che ad Hakan Calhanoglu, accentrati e lasciando alle ali di fare su e giù sulle fasce. Così lo spagnolo, che adora il contatto con la linea laterale, si è ritrovato nel cuore del centrocampo, il numero 10 turco si è visto a supporto del centravanti e Fabio Borini, da riferimento del tridente, si è spostato come esterno di centrocampo con Ricardo Rodriguez accentratosi nel terzetto difensivo.
L’interscambiabilità dei singoli è un’altra caratteristica preziosa per il Diavolo. Borini, per esempio, è il mutaforma per eccellenza avendo fatto la punta esterna, il falso nove, l’ala e il terzino. In difesa Davide Calabria ha fatto l’esterno, il centrale nei tre e la mezzala. Ignazio Abate, invece, si è distinto anche come centrale puro come mai prima in carriera. Tiémoué Bakayoko ha fatto il centrale e la mezzala, Lucas Paquetá la mezzala e il trequartista. Samuel Castillejo ha fatto l’esterno, il falso nove e la seconda punta, e anche Patrick Cutrone, in caso di necessità, si è adattato sulla corsia laterale nel terzetto offensivo. Non sempre hanno garantito tutti alto rendimento, ma hanno permesso a Gennaro Gattuso di provare nuove strade. Nuove, potenziali, frecce per l’arco di Rino in questa battaglia finale per l’Olimpo.
Redazione MilanLive.it