La difficoltà nell’analizzare questo Juventus-Milan, anticipo della 31^ giornata di Serie A 2018-19 è altissima, soprattutto per i tanti episodi succedutisi.
Un mix di errori individuali e arbitrali hanno condizionato la partita e portato il Milan alla sconfitta. Mancano due rigori solari ai rossoneri, così come altrettanti sono stati gli errori dei singoli sui gol di Dybala e Kean. Fatali le ingenuità di Mateo Musacchio che ha procurato il rigore, e Davide Calabria che ha sbagliato un passaggio sanguinoso in uscita. Questo Milan è tornato a subire gol alla prima disattenzione, come accaduto pochi giorni fa contro l’Udinese e soprattutto come accadeva ad inizio stagione.
E intanto la classifica comincia a farsi brutta, e pure molto. Nelle ultime quattro partite il Milan ha conquistato soltanto un punto e inevitabilmente le avversarie sono tornate a farsi sotto. Sabato prossimo si giocherà Milan-Lazio e si deciderà gran parte del futuro rossonero la prossima stagione, se sarà o meno in Champions League.
Dopo una sconfitta risulta complicato trovare spunti positivi, ma ieri contro la Juventus sono stati parecchi. La squadra è apparsa molto più consapevole e determinata in entrambe le fasi di gioco, mostrando buona personalità e anche idee che fino a qualche giorno prima erano mancate. Tra questi voglio soffermarmi su Fabio Borini, ieri schierato titolare nel tridente da attaccante esterno sulla sinistra.
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Si è fatto sempre trovare pronto, fisicamente e soprattutto mentalmente, ogni volta che è stato chiamato in causa. E non è una cosa che tutti sanno fare. Ieri non ha giocato una partita straordinaria, ma ha lavorato con e per la squadra, sacrificandosi in fase difensiva e provando a rendersi pericoloso in avanti.
Probabilmente poteva fare molto di più, magari approfittando delle difficoltà di Mattia De Sciglio in marcatura, ma Borini è andato un paio di volte al tiro sfiorando anche il gol. I limiti tecnici sono evidenti, lo sappiamo, però riesce a compensare con la sua capacità di adattamento. In molti dovrebbero prendere esempio da lui. Ogni volta che è stato chiamato in causa ha sempre risposto presente, e sudato la maglia dall’inizio alla fine. Mai una parola fuori posto, e sempre determinato nel provare a far bene.
La sensazione, dopo ieri sera, è che la squadra è ancora viva, determinata e consapevole che l’obiettivo Champions League è ancora alla portata. Giocando come ieri e riducendo al minimo gli errori individuali, sabato prossimo contro la Lazio si può tornare a vincere. E speriamo che certe mancanze, nostre e arbitrali, non si ripetano più.
Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it