MILAN NEWS – Da una parte c’è una Juventus che ormai non sa più come non si vince, anche se gioca male e regala un tempo agli avversari riesce comunque a portare a casa il risultato.
Dall’altra c’è un Milan che invece si è dimenticato suo malgrado come si portano a casa i tre punti, nonostante una prova onorevole e brillante ed un vantaggio letteralmente sprecato all’Allianz Stadium. In tutto questo anche gli ‘orrori’ dell’arbitro Michael Fabbri e dei suoi assistenti alla postazione VAR, che rendono il big match della 31.a giornata ricco di spunti da moviola e di discussioni che si protrarranno per giorni.
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Il Milan esce sconfitto dunque dal tempio bianconero per l’ottava volta consecutiva, ma è già la seconda (dopo quella discussa del marzo 2017) che lo fa protestando contro la squadra arbitrale. All’epoca fu un rigore molto dubbio concesso a Dybala in pieno recupero, ieri invece un fallo di mano di Alex Sandro su cross di Calhanoglu sul quale il signor Fabbri ha deciso di sorvolare.
Tornando alla partita, come scrive la Gazzetta dello Sport, i rossoneri l’hanno interpretata benissimo nei primi 45′: pressing alto, squadra corta, ripartenze perfette e quel gol prezioso di Piatek nato da un pallone rubato magistralmente da Bakayoko all’ex Bonucci. Tutto perfetto se non fosse per la cattiveria di una Juve mai sazia e gli errori di un Milan rientrato dall’intervallo con la testa meno libera e vittima di errori banali: Musacchio regalava a Dybala il rigore dell’1-1 e nel finale, nel confronto spasmodico tra ripartenze e azioni isolate, aveva la meglio la classe cristallina di Kean, abile ad approfittare della dormita di Calabria e compagni.
Un 2-1 che lascia un sapore amarissimo nella bocca di Gattuso e dei suoi ragazzi, che continuano ad attraversare un periodo buio. Ora il serio rischio è che Lazio, Roma e soprattutto Atalanta possano far scattare a breve l’operazione sorpasso al 4° posto Champions.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it