Il Milan esce a pezzi da San Siro: mentalmente e fisicamente. Gli infortuni di Donnarumma e Paquetà nel primo tempo, i due punti persi per un contropiede subito sull’1-0 e il quarto posto valido per la Champions League ora fortemente a rischio.
Peggio di così stasera difficilmente poteva andare. Addirittura si è rischiata anche la sconfitta, se non fosse stato per il salvataggio finale di Calhanoglu su De Paul. Nel post-partita a Sky Sport Gattuso ha analizzato la sfida, parlando del modulo e della scarsa veemenza della squadra, che pare abbia giocato con paura e con il “freno a mano tirato”. Da San Siro il mister ha parlato anche in conferenza stampa, ed è interessante la parte su San Siro, sul “poco” rumoreggiare dei tifosi nonostante la pessima prova della squadra: “Ne parlavo prima con Maldini e Leonardo. Non è per fare il ruffiano. I tifosi sono stati anche bravi, si è sentito qualche fischio, ma lo stadio oggi ha spinto. Siamo noi che dobbiamo migliorare”.
Una piccola dose di sfortuna per questo Milan c’è stata. Non solo gli infortuni. Ma il gol dell’Udinese nasce un contropiede innescato da un salvataggio in extremis della difesa bianconera su tiro quasi a botta sicura di Piatek: “Tante volte te la vai a cercare la sfortuna, non possiamo attaccarci a quello. Siamo tornati alle prime 12-13 giornate, dobbiamo capire cos’è successo negli ultimi 12-13 giorni. Non è solo l’errore, sul gol loro. Oggi potevamo vincerla, ma potevamo anche perderla. Calhanoglu ha fatto una ricorsa di 70-80 metri su De Paul. Non è solo il problema del gol subito, ma di come stiamo giocando e come teniamo il campo”.
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Sulla scarsa pressione della squadra in fase di non possesso: “Per come vedo il calcio la fase difensiva parte dagli attaccanti. Ci saltano la prima pressione troppo facilmente. Oggi facciamo corse di 40-50 metri, prima ne facevamo di 10 metri. Il problema è tutto là. Non abbiamo le caratteristiche per fare questa mole di lavoro che stiamo facendo”.
Sui calci d’angolo mai sfruttati, con Calhanoglu troppo spesso impreciso: “Sì, poi al 94° c’è stata anche una deviazione di mano. E’ un problema che abbiamo da tanto tempo. Ne sbagliamo tantissimi, ci ha penalizzato un po’ questo anno quest’aspetto”.
Sul calendario durissimo delle prossime giornate e sulla paura che può subentrare nella squadra: “Non ci dev’essere nessuna prova d’orgoglio. Dobbiamo preparare bene le partite e fare punti. La Lazio ci può superare se vince le due partite che deve fare. Sicuramente con queste prestazioni diventa molto molto più difficile. La paura va messa dentro nel paniere insieme al fatto che ci sia tensione, che mancano poche partite alla fine, che non siamo brillanti né fisicamente, né mentalmente, né tecnicamente”.
Sugli infortunati, e sulle potenzialità di recupero in vista della sfida contro la Juventus di sabato pomeriggio: “Paquetà mi sembra difficile, sicuramente resterà fermo qualche giorno. Domani faranno una risonanza sia lui che Donnarumma, speriamo di recuperare Suso e Kessie“.
Sui singoli, in particolare su Diego Laxalt e Tiémoué Bakayoko: “Laxalt tutti gli anni che ha fatto a Genova ha sempre da quinto, quello è il suo ruolo. E’ la posizione in cui riesce a sfruttare meglio le sue caratteristiche. L’ho fatto giocare anche mezzala in qualche spezzone di partita, ma è un giocatore che deve fare andare la gamba, perchè ha una gamba importante. Baka da mezzala ha fatto meglio rispetto alla partita contro la Sampdoria”.
Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it