Krzysztof Piatek era uno dei protagonisti più attesi del derby Milan-Inter e tra i tifosi rossoneri c’era già chi pregustava di poter gioire per un suo gol con annessa esultanza speciale. Tuttavia, le cose sono andate diversamente ieri sera a San Siro.
La prestazione del bomber polacco è stata abbastanza anonima. Sicuramente il numero 19 rossonero poteva fare qualcosa di meglio nei duelli fisici con i difensori avversari, tenendo qualche pallone in più e facendo sponde utili ai compagni. Ma se la sua prova è stata incolore la ragione va ricercata soprattutto nel pessimo modo nel quale l’ex Genoa è stato servito.
Il gioco del Milan da un po’ di partite non è brillante e neppure contro l’Inter lo è stato. Piatek è un centravanti d’area di rigore e pertanto necessita di rifornimenti adeguati per poter incidere. Abbiamo visto tutti la sua abilità nell’andare in gol appena gli capita un’occasione. Ma nel derby non ha avuto nessuna chance. Mai è stato messo nelle condizioni di finalizzare correttamente. Lui si è mosso parecchio, però non è stato premiato nei suoi movimenti. Brava anche la coppia Skriniar-De Vrij nel neutralizzarlo, però i giocatori di Gennaro Gattuso dovevano fare meglio.
Chi è chiamato a sfornare assist per Piatek non li ha fatti. Oltre al giovane Lucas Paquetà, che ha avuto anche un piccolo infortunio nel primo tempo, sono stati soprattutto Hakan Calhanoglu e Jesus Suso a mancare nell’assistenza al Pistolero. Due calciatori con le loro qualità tecniche avrebbero dovuto fare molto di più per servire bene il polacco. Pure Samuel Castillejo dopo il suo ingresso non è riuscito a innescare l’ex Genoa.
A livello di gioco e di fase offensiva bisogna fare progressi. Avere un bomber come Piatek e non sfruttarlo a dovere è un peccato mortale. Già quando c’era Gonzalo Higuain abbiamo visto che lui soffriva molto la manovra troppo sterile del Milan. Troppe difficoltà nel servire la punta. La speranza è che la sosta aiuti il gruppo di Gattuso a recuperare un po’ di energie e a lavorare meglio su quegli aspetti che ancora rappresentano difetti della squadra. La lotta Champions League è nel vivo e non si può sbagliare.
Matteo Bellan