MILAN NEWS – Manuel Locatelli e il Milan, la più grande delusione della sua vita. L’ex centrocampista rossonero, ora in prestito al Sassuolo dove verrà riscattato quest’estate, ne ha parlato nel corso di un’intervista a La Gazzetta dello Sport.
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Il 21enne di Lecco, pur avendo trovato oggi la sua dimensione in Emilia Romagna, non nascone l’enorme amarezza per la cessione a sorpresa del club lombardo: “Non so se è giusto dire che mi abbiano abbandonato, ma non sentivo più fiducia. E ho sofferto e pianto, sono sincero: è stata la mia vita per 10 anni. Ma sapevo che la scelta giusta era Sassuolo, che avrei sentito l’affetto giusto, qui. Affetto da ripagare, visto quanto ha speso”. L’impatto in provincia non è stato nemmeno semplicissimo: “All’inizio ho fatto fatica, ammetto. E lì De Zerbi è stato un bell’insegnante: mi ha lasciato concetti di gioco nuovi ed è riuscito a colpirmi nel carattere, perché mi ha fatto fare panchine di fila per le quali io reagivo male allenandomi male, stavo col muso, non le trovavo giuste. Sbagliavo”. Eppure: “Sono stato sempre in equilibrio con me stesso, io. Anche grazie ad una stupenda famiglia. Poi, posso aver sbagliato nel sentirmi forte, ma anche perché me lo facevano credere fuori… Crisi d’identità? Zero”.
Ma i ricordi di 10 anni al Diavolo, nonostante tutto, sono ancora vivi e forti: “Walter De Vecchi era un po’ il mio mentore. L’ho avuto tre anni al Milan: se ho qualcosa da chiedere, lui c’è. Berlusconi? Con lui ho un rapporto speciale. Quando veniva a Milanello avevo una gran tensione… l’amico assoluto è Patrick Cutrone. Senta questa: arriviamo alla fine della stagione, io sarei dovuto passare in prima squadra e lui non sapeva nulla del proprio futuro. Ci salutiamo: piangendo. Andiamo addirittura in piazza Duomo, acquistiamo dall’ambulante quelle eliche di plastica che lanciamo da un balcone chiedendoci che ne sarà di noi. Una roba strappalacrime… Poi? Senza saperlo due giorni dopo ci vediamo in nazionale. Due matti…”. Dal super goal alla Juventus nel 2016 alle giocate di oggi al Mapei Stadium: “Sono maturato, quello è un ricordo bellissimo ma non voglio che Locatelli sia solo quel gol: perché non voglio che, nonostante sia il momento più bello della mia carriera, resti unico”.
Redazione MilanLive.it