MILAN NEWS – Dopo tentennamenti continui e forzati sulla questione stadio, Milan e Inter ora sembrerebbero aver trovato finalmente un punto d’accordo: si va verso la costruzione di una nuova struttura, sempre nella zona di San Siro.
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La decisione è praticamente presa, ma ora è il momento di passare ai fatti. “Ora c’è da aspettare il progetto e può arrivare solo dalle due società. Spero a questo punto che, più che altre speculazioni, ci arrivino pezzi di carta”, sono state le parole del sindaco Beppe Sala. Chi se la passa male è il Meazza, che rischia di seguire lo stesso destino di Wembley e quindi di essere abbattuto per far posto a un nuovo tempio del calcio.
Come riferisce La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, solo nei prossimi mesi, o forse settimane, giungerà l’eventuale conferma: i lavori, nelle intenzioni dei due club, devono essere completati entro quattro anni. Intanto le parti hanno confermato di voler gestire insieme uno stadio top in Europa e le parti sono a lavoro su diversi progetti, contando di chiudere i tavoli tecnici entro fine mese. Il modello al momento prevede una capienza intorno ai 60mila posti, con servizi all’avanguardia e che avvicinino il concetto di tifoso a quello di cliente. Nell’ottica di portare a sei cifre il fatturato, è possibile anche la cessione del nome a uno sponsor stile Juventus con Allianz.
“Eventuali malumori dei tifosi, in caso di abbattimento del Meazza, dipendono dal progetto. A Madrid l’Atletico ha costruito un nuovo stadio straordinario, il Real intende mettere a posto il Bernabeu. I club conoscono i limiti per costruire a San Siro. Preferirei che si intervenisse sul Meazza, ma capisco il timore di fare uno o due stagioni con i lavori”, ha spiegato il primo cittadino. Il Comune è tradizionalista ma è pronto al sacrificio, considerando un’eventuale demolizione a carico di Milan e Inter e un guadagno successivo con la cessione del diritto di superficie per 99 anni. Per il Milan – sottolinea la rosea – ha poco senso investire 200 o 300 milioni in una ristrutturazione che non porterebbe lo stadio a diventare un asset della proprietà: meglio investirne 600 da suddividere, per creare un vero valore aggiunto. Ed è in particolare l’Ad Ivan Gazidis a spingere, che di fatturato moltiplicato anche attraverso questa via ne sa qualcosa.
Redazione MilanLive.it