NEWS MILAN – Il grande sogno di Tiémoué Bakayoko: conquistare la prossima Champions League con una grande cavalcata in questo rush finale, poi disputarla proprio col Milan. Nulla propriamente di impossibile, considerando soprattutto la scalata in campionato che ha portato il Diavolo sul terzo gradino del podio.
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Tra presente e futuro, il centrocampista francese in prestito dal Chelsea ha rilasciato una lunga intervista a France Football. Si parte proprio dall’addio allo Stamford Bridge, dove in realtà non c’è stato troppo lo zampino di Maurizio Sarri: “Credo che sia stata più una decisione arrivata dall’alto, non facendo parte dei piani attuali: quando il mister è arrivato già gli avevano detto le loro intenzioni, poi è arrivato un uomo di fiducia come Jorginho. Una seconda stagione lì mi avrebbe permesso di giocarmi le mie carte, ma ho sentito l’esigenza di cambiare aria. Considerando che è la quarta maglia che cambio, e a 24 anni sono tante, è stata una scelta importante. Mi contattò Leonardo per trasferirmi in Italia, lì allora pensai che avrei lasciato il Chelsea solo per il Milan poiché è stato un club che mi ha fatto sognare quando ero piccolo e sono grato alla società per questa grande opportunità”.
C’erano chiaramente Leonardo e Paolo Maldini seduti a un tavolo al momento della negoziazione: “E’ stato straordinario. Sono due icone del Milan, e con loro si vede tutta la grandezza del club. Ricordo ancora Maldini in campo con la numero 3, i capelli lunghi e con la fascia da capitano al braccio: mi sembrava incredibile che mi parlasse”. Non è stato per nulla semplice però il suo adattamento in Serie A. Furono per esempio dure le parole di Gennaro Gattuso dopo Napoli-Milan 3-2: “Non le apprezzai quelle dichiarazioni, le presi male io e tutte le persone del mio entourage. Sono state illogiche, mettendo in dubbio il mio calcio e tutto ciò che avevo imparato in questi anni poiché, a suo avviso, avrei dovuto imparare a orientare e modificare la posizione del corpo. Ma Gattuso è così: diretto, dice quel che pensa ma vuole anche che gli vengano dette in faccia le cose. Non è un uomo che porta rancore”. Da lì, man mano, poi c’è stata l’ascesa e l’amore è sbocciato in campo ma anche con lo stesso allenatore: “Tutti vorrebbero un tecnico come lui. È una figura paterna, con la quale puoi parlare di tutto e di niente. È molto vicino ai suoi giocatori, li protegge e non è scontato che tutti lo facciano. È molto preciso dal punto di vista tattico, non lascia mai nulla al caso”.
In estate si deciderà il tutto, al momento il giocatore si mantiene cauto: “Sto disputando una buona stagione, ringrazio il Milan per tale chance e sono molto felice qui nonostante le critiche iniziali. Ora non riesco a pensare molto al futuro, ma farò di tutto affinché questa squadra ritorni in Champions League. Sono cinque anni che i tifosi del Milan non sentono quella musichetta… e io vorrò esserci quando tornerà a risuonare a San Siro. Vediamo però come andrà a finire la stagione, anche perché ho un contratto con il Chelsea che è comunque un club molto importante per me ”.
Redazione MilanLive.it