Milan e Inter sono tornate nelle zone alte della classifica. Suning ed Elliott Management hanno importanti margini di crescita. Ma ora serve lo stadio.
NEWS MILAN – La Juventus in questi anni è stata padrona incontrastata in Italia. Da anni le milanesi provano a rialzarsi: l’Inter è più avanti, visto che è tornata a giocare la Champions League (con scarsi risultati) quest’anno, mentre il Milan è ancora fermo a sei stagioni fa.
In questa lunga assenze delle due squadre di Milano, Roma e Napoli si sono alternate come anti-Juve, ma senza successo. Come scrive la Gazzetta dello Sport di oggi, la verità è che solo la potenza economica di Suning ed Elliott Management può provare ad agganciare la locomotiva bianconera. I nerazzurri sono in vantaggio: hanno un progetto avviato da più tempo e, come già detto, sono tornati a giocare la massima competizione europea. Il nuovo corso rossonero, con la proprietà americana, è iniziato soltanto sette mesi fa. E c’è ancora molto da fare per “dimenticare” il nefasto periodo cinese e anche il l’ultimo triennio di Fininvest – quello per cui la società sta pagando con l’UEFA.
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I fatturati di Juventus, Inter e Milan
Il fatturato della Juventus dello scorso anno si è aggirato intorno ai 410 milioni: 200 milioni di diritti tv, 61 dallo stadio, 126 dal commerciale e infine 24 di ricavi. L’Inter è seconda con 297 milioni. Poi Roma terza e quarto il Milan con 220 milioni: 110 dai diritti tv, 35 dallo stadio, 62 dal commerciale e 13 di ricavi. Al quinto posto il Napoli. Ciò che separa i rossoneri dal podio è James Pallotta, che però ha potuto contare sulla semifinale di Champions League raggiunta nella stagione 2017-2018. In generale, Roma e Napoli hanno dei limiti difficili da colmare, considerando soltanto ricavi strutturali. Milan e Inter hanno prospettive molto più ampie. Ma a questo punto, come sottolinea ancora la Gazzetta dello Sport, diventa fondamentale la questione stadio, molto dibattuta nell’ultimo periodo. Le opzioni sono sempre due: rivalorizzare San Siro oppure costruire un nuovo impianto. La Juventus, con uno stadio più piccolo, incassa quasi il doppio. In ogni caso, dal punto di vista commerciale, il Milan parte da dietro rispetto ai cugini. Ed è per questo che Elliott si è affidata a Ivan Gazidis, che ha proprio il compito di valorizzare il marchio, soprattutto all’estero. Il piano di Singer è chiaro: l’obiettivo è ottimizzare l’asset rossonero e rivendere il club fra qualche anno a 1,2 miliardi.
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Redazione MilanLive.it