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Milan, Kessie: “Gasperini-Gattuso, ecco le differenze. No alla 19”

Franck Kessié (©Getty Images)

NEWS MILAN – Sabato sera c’è una sfida cruciale per la stagione del Milan. I rossoneri saranno all’Atleti Azzurri d’Italia per giocare contro l’Atalanta. Una partita dal sapore di Champions League.

Ci saranno tanti ex in campo, fra cui anche Franck Kessie, uno dei gioielli sfornati dal settore giovanile bergamasco. Intervistato dai microfoni di DAZN, il centrocampista ivoriano ha parlato così dell’obiettivo stagionale, cioè il quarto posto: “Sono molto carico perché è la competizione più grande d’Europa, darò il massimo per arrivare lì. Non c’è però solo l’Atalanta come avversaria per la Champions, dobbiamo pensare prima a noi e provare a vincere ogni partita”.

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Kessie ha conosciuto Gian Piero Gasperini e ora è allenatore da Gennaro Gattuso. Ha tutti gli elementi per confrontarli: “Gli allenamenti di Gasperini erano più pesanti, si correva veramente tanto, e si arrabbiava più di Gattuso. Ho giocato un anno solo con Gasp, però in quell’Atalanta segnavo di più perché il modo di giocare era diverso. Al Milan le occasioni le ho, ma sbaglio troppo, in particolare in contropiede: un po’ perché arrivo stanco davanti alla porta, un po’ perché nell’Atalanta c’erano più giocatori ad accompagnare l’azione. Ora ho meno alternative e spesso devo forzare la giocata. Gattuso però mi dà ogni giorno la carica per dare di più, mi chiede di avere più coraggio”.

L’ivoriano ha un grande rapporto con Hakan Calhanoglu, il quale vive un momento particolare della sua avventura al Milan. Kessie ha spiegato così il gesto nei confronti del turco dopo la rete di Piatek contro il Cagliari: “Dopo il goal avevo visto Hakan con la testa abbassata e sono andato ad abbracciarlo. Ha bisogno del nostro sostegno. Noi ci vediamo anche fuori dall’allenamento, a volte ci vediamo a cena e parliamo… Siamo arrivati nello stesso periodo e non conoscevamo nessuno, siamo diventati amici così”.

L’ex Atalanta torna a parlare della maglia numero 19 che gli fu “rubata” da Leonardo Bonucci al suo arrivo: “La società mi aveva chiesto se la rivolessi, ma ho detto di no, perché mi trovo bene con il 79 e soprattutto perché non volevo far spendere altri soldi a chi ha già comprato la mia maglietta”.

Sulla sua vita privata, infine: “Passo molto tempo con mia moglie e mio figlio, si chiama Prince Kylian, ha sette mesi, è nato qui a Milano. Poi esco con mio fratello: ho altri cinque fratelli più grandi di me che invece lavorano in Costa d’Avorio, magari li rivedrò questa estate, quando tornerò per la Coppa d’Africa”.

 

Redazione MilanLive.it

Scritto da
Pasquale La Ragione