NEWS MILAN – Krzysztof Piatek e un sprint offensivo fondamentale per gli obiettivi del Milan. Perché il problema goal non era legato solo a Gonzalo Higuaín, ma all’intero reparto offensivo rossonero e solo l’arrivo di Robocop ha risolto l’emergenza.
Come infatti sottolinea La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, lo score in attacco del Diavolo è calato drasticamente da ottobre in poi. Dopo 10 giornate, infatti, il Milan era il secondo attacco a una sola lunghezza dalla Juventus e contava con la 12a difesa del torneo. Oggi lo scenario per Gennaro Gattuso si è ribaltato: l’attacco è precipitato al 10° posto, mentre la retroguardia si è affermata al quarto. Il problema è che polacco a parte continua la caduta libera di Hakah Calhanoglu, così come Suso anche è calato sensibilmente causa pubalgia. Pure Patrick Cutrone, che vanta la media di un goal ogni 61 minuti, nel finale di anno ha fatto fatica a incidere accanto al Pipita. Senza Giacomo Bonaventura e con Frank Kessié non ispiratissimo, ecco che il quadro è completo.
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Dividendo le 22 partite in due blocchi – sottolinea il quotidiano – il crollo è violento: 21 reti nella prima parte di stagione, appena 8 nella successiva. Da metà novembre in avanti la squadra ha segnato meno di un gol a partita, con Alessio Romagnoli e altri protagonisti a sorpresa a risolvere diverse volta i problemi. Poi arrivato Piatek, una sentenza in area di rigore, e la situazione è prontamente cambiata. Servirà tuttavia l’apporto di tutti per centrare la qualificazione in Champions League, soprattutto tra le mura amiche. Nel 2019 a San Siro ha infatti segnato solo l’ex Grifone: segno da un lato di un impatto strepitoso nella nuova realtà milanista, ma dall’altro anche di un grave problema nei singoli da risolvere quanto prima.
Redazione MilanLive.it