Gattuso: “Rifinitura negativa, Higuaín distratto. Squalifica giusta, ma usiamo il VAR”

Gattuso conferenza stampa
Gennaro Gattuso (Foto acmilan.com)

MILAN NEWSGenoa-Milan si apre con una notizia roboante: Gonzalo Higuaín è fuori dalla lista dei convocati, la conferma assoluta di un trasferimento al Chelsea ormai prossimo. Nel bel mezzo di queste vicende, e in una gara estremamente delicata anche per le assenze, i rossoneri saranno chiamati a una reazione importante dopo la sconfitta di Gedda. Gennaro Gattuso non ci sarà poiché squalificato, ma ci mette comunque la faccia come suo solito intervenendo in conferenza stampa.

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Genoa-Milan, la conferenza di Gennaro Gattus

Si parte dalla sconfitta in Supercoppa: “A livello fisico non stiamo male, a Gedda abbiamo fatto un po’ di caciara quando siamo rimasti in 10. Ma ho visto un grandissimo spirito, la squadra ha fatto il possibile per segnare ed era quello che volevo vedere. Poi già da quando giocavo io la Juventus aveva qualcosa in più dal punto di vista mentale. Noi siamo stati bravi, ora però viene il bello. Abbiamo fatto una buona prestazione, ma adesso voglio vedere lo stesso spirito e non un tornare indietro. Domani ci sarà da fare la stessa partita, giochiamo con una squadra che a livello fisico ci metterà in difficoltà e voglio vedere la stessa rabbia e forza messa con la Juventus”. 

Su Calhanoglu esterno offensivo: “Sia a Genoa, ma soprattutto nel finale con la Juventus, era sulle gambe. Deve correre un po’ in più ma deve migliorare anche nella gestione della partita, ossia quando andare e quando non andare. Detto questo, dà grande qualità lì tra le linee e paleggia bene. Deve fare solo meglio quando deve andare dalla parte opposta”. 

Sull’assenza del Pipita: “Voglio essere onesto con voi: oggi è stato uno dei più brutti allenamenti dalla mia gestione. Ho visto una squadra preoccupata e non al massimo, perché queste chiacchiere condizionano anche loro. Poi ho parlato con Higuaín nel mio ufficio e siamo arrivati a questa conclusione, perché è giusto così. Non c’è nulla di fatto, stiamo aspettando, ma voglio vedere gente pronta a livello mentale e che mi dia grande disponibilità. Higuaín non era pronto per venire con noi in questo momento ed è meglio far riferimento su chi lo è”.

Il tecnico preferisce non esprimersi ancora sul possibile arrivo di Piatek: “In questo momento devo pensare alla partita di domani anche perché Roma e Atalanta hanno vinto. Perdiamo un giocatore importante che ha avuto delle difficoltà, sempre se dovesse andar via perché al momento non c’è nulla di fatto, e solo dopo, quando sarà ufficiale, vi dico cosa ci potrà dare in più o meno Piatek”. 

Intanto Rino si dice non deluso dall’uomo Higuaín: “No, non lo sono. Ve lo dissi già due settimane fa, sono stato calciatore e so come funziona. Io ho fatto tutto il possibile e lui si è comportato molto molto bene nei miei confronti. Accetto la scelta, ci è successo anche con Bonucci ma il rispetto rimane. Sicuramente lui poteva fare qualcosa in più e noi potevamo aiutarlo, ma va bene così”. 

Gattuso, inevitabilmente, poi si dice non più disponibile a parlare del tema Higuaín: “Vengo in conferenza e 100 domande sono su di lui, non è facile così. Voi fate il vostro lavoro e fa va bene così, ma domani c’è una partita importante e non possiamo sprecare energie dopo che questa situazione già non ci ha aiutato”. 

Il mister ammette la preoccupazione n vista di domani: “Lo sono perché devo andare alla ricerca di tranquillità, devo mettere in campo la squadra migliore possibile e ci mancheranno 4 giocatori. Dobbiamo mettere però da parte la preoccupazione, provare a fare le cose con entusiasmo. Se poi non c’è, mi preoccupo perché la squadra ne ha bisogno per rendere al meglio”.

Su come impostare la partita e cosa c’è in palio: “Dobbiamo guardare la classifica e capiamo cosa ci giochiamo. Giocano a 3 dietro, corrono tantissimo e sono forti fisicamente. Dobbiamo stare in partita e giocare con grande qualità, senza scomparire dal campo al primo errore. Dobbiamo restare in partita come fatto con Sampdoria e Juventus, perché la qualità viene sempre fuori”.

Prima con Bonucci e poi con Gonzalo Higuain. Ringhio prova a spiegare il motivo: “E’ successo anche a me in carriera, quando sono andato a Sion dopo tanti anni al Milan. Facevo fatica, non mi trovavo a mio agio e non mi divertivo. Dissi allora che il passo indietro lo avrei dovuto fare io. Per tantissimi anni ero abituato a vincere a giocare con i campioni, quindi andando lì feci un passo indietro. Bisogna essere bravi a non ricercare sempre la perfezione in situazioni del genere”.

Sulla squalifica rimediata in Arabia Saudita: “Io mi sono comportato da dilettante perché il primo che doveva dare l’esempio ero io, ma ero arrabbiato nero. Forse ho sbagliato perché l’espulsione me la sono meritata, dovevo portare più rispetto senza dire cosa pensavo. Ho commesso un errore, ma questo fa parte del calcio. Contesto solo una cosa: se c’è la VAR, si usa. Dopo ho sbagliato e chiedo scusa. Ma ripeto: se c’è la VAR, si usa. Con noi l’hanno applicata e a me hanno fatto sudare freddo sui fuorigioco, potevano fare lo stesso con loro. Ma ormai siamo abituati a ciò da quando c’è la tecnologia in Italia… ma deve essere usata”.

Sulle condizioni di Suso e Biglia: “Per Lucas ci siamo, sta correndo. Ci vogliono ancora un po’ di settimane, è normale, ma tra due settimane sarà in gruppo perché già sta correndo bene. Suso si è allenato da tre giorni, non è al 100% e ha ancora un piccolo fastidio, ma si è messo a disposizione e vedremo domani”.

Perché Conti ancora non è stato inserito effettivamente: “Abbiamo giocatori di grande affidabilità, Calabria e Abate a livello fisico stanno meglio di lui che per ovvi motivi non ha ancora i 90 minuti nelle gambe. Può darci una grandissima mano, è un giocatore molto molto importante per noi”.

Più grande la rabbia o l’orgoglio per quanto visto a Gedda? “Da parte mia l’orgoglio conta poco, il trofeo è nella bacheca della Juventus e a noi non resta niente. Non dobbiamo accontentarci. Dobbiamo ripetere la stessa prestazione, altrimenti avremo fatto non uno ma dieci passi indietro”. 

Su cosa significa per lui ‘caciara’ in campo: “Palla lunga e spizzata, questo intendo. Si prova. Anche noi abbiamo preso un goal così contro la Lazio, con Acerbi. Per me questo significa caciara”.

Milan competitivo per la Champions solo con Paquetá? “I i regali li aspetto da mia moglie quando compio gli anni. Non mi aspetto nulla. Abbiamo preso un giocatore importante come Paquetá pagato tantissimo, vedremo cosa succederà ma sicuramente abbiamo dei parametri. Parlo spesso con Leonardo, leggendo alcune cose sembra che ci sia una guerriglia in atto ma non è vero. Io alleno e lodo fanno i dirigenti, noi facciamo tutto ciò che ci dice la società. Vedremo se potremo fare qualcosa”.

Poi l’ammissione del tecnico: “Metterei una firma grande come questa sala stampa per tornare a giocare bene a calcio come a inizio anno, abbiamo trovato tanti portieri davanti e altre cose che non ci hanno permesso di vincere sempre. Ma giocavamo bene. Quella brillantezza l’abbiamo persa man mano, ora andiamo alla ricerca di qualcosa di diverso anche perché abbiamo perso diversi interpreti. Giocavamo bene e mettevamo in difficoltà gli avversari”. 

Tra mercato e Champions League, il tecnico si esprime così: “Mettiamo che non arriva nessuno, pazienza. Me ne farò una ragione. E’ dura ma, ripeto, bisogna mettere i giocatori al posto giusto e dargli fiducia. In questo momento è inutile che ci diamo le martellate da soli, dobbiamo fare di necessità virtù. Sono tante le squadre che lottano per la Champions. L’Atalanta fa paura, la Roma sta crescendo e c’è anche la Lazio. Lo sappiamo, ma la crescita dobbiamo farla noi tra cui io e il mio staff. Dovremo saper soffrire e non mollare al primo episodio”.

Scarsa tenuta mentale per la squadra in quest’anno: “In questo momento, se andiamo a vedere tutte le prestazioni, al primo episodio è una squadra che crolla e che non riesce a stare tranquilla. Dobbiamo migliorare sotto quest’aspetto, ciò non vale solo per le finali ma anche in altre situazioni tipo quando potevamo dare il colpo del k.o. come col Torino all’andata o col bologna”.

Il Milan non ha mai perso quando è mancato Higuaín: “Si cambia anche in base all’interpretazione del ruolo, considerando i diversi sostituti di volta in volta. Il pipita quest’anno ha attaccato pochissimo la profondità, sono le caratteristiche a farti giocare in modo differente e forse il motivo è questo”.

 

 

Redazione MilanLive.it

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