Milan-Spal, Gattuso: “Nessun ultimatum. Higuaìn resta, Calhanoglu merita fiducia”

Gennaro Gattuso conferenza stampa Milan Milanello
Gennaro Gattuso in conferenza stampa da Milanello (foto AC Milan)

NEWS MILAN – Siamo alla vigilia di Milan-Spal e Gennaro Gattuso è intervenuto nella consueta conferenza stampa a Milanello. Il momento della squadra è negativo, però il mister si aspetta una reazione dai giocatori domani a San Siro.

I rossoneri sono reduci da risultati molto deludenti. L’ultimo è quello di mercoledì a Frosinone, uno 0-0 contro i penultimi dell’attuale classifica del campionato di Serie A. Inevitabile che squadra e allenatore siano nel mirino della critica, considerando anche la vittoria manca dal 2 dicembre e che il Milan è scivolato al sesto posto.

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Verso Milan-Spal: la conferenza stampa di Gattuso

Si parla subito della questione ‘razzismo‘ che sta facendo discutere: “Sono d’accordo con Ancelotti, è giusto fermarsi, ma non si può darla vinta a 4 imbecilli. Ci sono tanti idioti che danno problemi. Bianchi, neri, siamo tutti uguali e meritano tutti rispetto”.

Sulle prestazioni positive di Gigio Donnarumma: “La sua è una stagione positiva, un fenomeno, uno dei migliori portieri al mondo. Se a Frosinone non abbiamo perso è merito suo, ce lo teniamo stretto”.

Le emozioni dell’ultima partita dei rossoneri del 2018: “Siamo una famiglia, ma arrivano tanti spifferi. Dobbiamo fare di tutto per allontanarli, oggi c’è tanta delusione per i risultati che non arrivano, così come i gol. A Frosinone abbiamo approcciato male la partita, poi potevamo vincerla o perderla. Dicembre è stato disastroso, ora abbiamo l’occasione di girare a 31 punti. E’ dal primo di luglio che sento dire che devo andare via, oggi i calciatori devono pensare a dare il massimo, non del mio futuro. I dirigenti mi danno fiducia, è normale che servono i risultati, ma non posso pensare al mio futuro”.

Il Milan non fa gol, Gattuso ha la soluzione: “Dobbiamo trovare tranquillità, abbiamo fallito troppi match-ball. Sento troppo pessimismo, anche quando eravamo quarti. Bisogna essere lucidi, lavorare con professionalità e continuare. Quando giocavamo bene non vincevamo, giocando male a Udine abbiamo vinto al 95′, così come contro il Genoa. Le differenze sono i dettagli. Castillejo? Partito bene, poi ha perso 2-3 volte palla ed è sparito, sintomo di poca serenità. Il mio ed il nostro futuro è oggi”.

Sui problemi di astinenza di Gonzalo Higuain: “Voglio vedere l’Higuain del secondo tempo di Frosinone, quando saltava l’uomo e si è creato 2-3 palle gol. Poi i gol si sbagliano ma voglio rivederlo carico. Contro la Juve ha avuto una brutta botta psicologica. Non voglio sentir parlare di cessione, ha grande carisma, è un elemento importante. In questo momento non riesce a buttarla dentro, ma ci può dare qualità e superiorità numerica. Vi parlo di un grafico: Higuain fa più dribbling quest’anno rispetto all’anno scorso, tocca gli stessi palloni e gli manca solo la stoccata. Alla Juve gli toccavano 3-4 palle-gol a partita e riusciva a segnare, a livello mentale qualcosa ha pagato. Per me resterà qui”.

Gattuso torna poi sugli episodi di Inter-Napoli e su ciò che serve per combattere razzismo e violenza: “Bisogna educare la gente, se tutto il resto del pubblico applaude sopra i buu i razzisti non si sentono. Koulibaly è un armadio, mette paura, sono degli imbecilli quelli che fanno certe cose, ma bisogna vedere se il loro intento quello oppure era solo una cavolata”.

Sulla partita di domani come ultima spiaggia: “Un giorno non ci sarò più, di questo sono certo. Per il resto è tutto relativo. Noi abbiamo il dovere di fare qualcosa in più, spero che la squadra domani farà una grande prestazione, ma domani voglio vedere 23 calciatori che vogliono vincere, è fondamentale il risultato, non come arriverà“.

Sulle condizioni di Jesus Suso: “Oggi proverà, poi lo valuteremo. Voglio vedere una squadra non molle, a Frosinone abbiamo subito un contropiede e siamo crollati, Pinamonti ci ha messo in difficoltà da solo. Voglio vedere un Milan tosto. La paura va messa da parte. Potevamo fare certamente qualcosa in più, potevamo vincere con Bologna e Torino, il rammarico più grande è quello. Inutile ora stare qui a rammaricarsi sugli infortuni. Certo, abbiamo perso Biglia e Bonaventura con cui facevamo un gioco diverso. Oggi c’è confusione, tante volte abbiamo perso identità facendo robe a metà”.

Sul suo ruolo da ‘parafulmine’ nel Milan: “So da dove vengo, da dove sono partito, nessuno mi ha regalato niente e ho faticato per essere qui. Tante volte mi assumo tante responsabilità, ma è il mio modo di essere. Per le persone che apprezzo sono disposto ad andare nel fuoco, in questo momento è giusto così. Sotto la mia gestione la squadra ha dimostrato che caratterialmente va fatto un passo in avanti, tutte le responsabilità le prendo io perché alla squadra manca questo aspetto. Questo non è il momento peggiore da quando sono al Milan, peggio è stato a Verona o Benevento l’anno scorso, oggi è solo l’attacco che non sta funzionando”.

Sul momento non così positivo di Calhanoglu: “A Frosinone l’ho messo sulla fascia, poi mezz’ala, ha avuto difficoltà con la Fiorentina. Non è uno che si nasconde, chiede palla, esce fuori. Io voglio questo da lui, poi so anche io che non sta giocando ai suoi livelli, ma come lui anche Castillejo, Cutrone e Higuain. Finché io sono l’allenatore rimarrà qua, per me è fondamentale, almeno per come voglio giocare io. Ai calciatori nei momenti difficili va data fiducia”.

Sulla possibilità di vedere Andrea Conti domani contro la Spal: “Non ha i 90 minuti, serve dargli il minutaggio giusto partita dopo partita, ma la strada è questa. Ad oggi non è pronto per giocare dal primo minuto. Gli altri? Caldara torna a febbraio, Borini domani sarà dei nostri, Bertolacci anche a disposizione. Biglia sarà disponibile dopo gennaio, l’unico out per il resto della stagione è Bonaventura. Strinic ha avuto una ricaduta al polpaccio, ma a gennaio sarà dei nostri”.

Sulla classifica corta in zona Champions: “Abbiamo tanti stimoli, il nostro scudetto è arrivare tra le prime quattro. Abbiamo sciupato tantissimo, ma è inutile guardarsi indietro, bisogna pensare all’obiettivo. La bravura è arrivare attaccati a quelle posizioni, negli ultimi anni il Milan è giunto in Europa League con l’acqua alla gola. Dobbiamo rimanere attaccanti e giocare tutto in primavera”.

Sull’importanza della fiducia della società: “Ogni giorno parlo con Maldini e Leonardo, c’è grande onestà, la vicinanza da parte loro la sento. Se andiamo ad analizzare bene si può parlare di coesione. Non ci sono problemi e questo è importante anche per i miei calciatori”.

 

Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it

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