NEWS MILAN – Non è un momento facile per il Milan. Gennaro Gattuso è sempre più in bilico: un risultato negativo contro la Spal potrebbe costargli la panchina. Il tecnico è come sempre concentrato sul lavoro, nonostante le voci.
Intervenuto ai microfoni di Milan TV, l’allenatore milanista ha commentato la partita di ieri e ha parlato del momento negativo della squadra: “Nei momenti di difficoltà abbiamo sorpreso, giocando con entusiasmo. Contro Torino e Bologna potevamo staccare le avversarie. Quando i punti sono pesanti, vengono fuori i limiti di questa squadra. Ieri sono rimasto deluso per il primo tempo, sembrava che il Frosinone giocasse per il quarto posto“. In due partite, il Milan è passato dal quarto al sesto posto: “La Champions League è il nostro scudetto. Ora il problema è l’attacco, dopo aver sistemato la difesa. Quando tiriamo, diamo la sensazione di non far male. Bisogna sbagliare senza deprimersi. Penso che la paura ha preso il sopravvento. Sulle mezze palle arriviamo sempre secondi…“.
Gattuso ha anche commentato l’episodio di razzismo nei confronti di Kalidou Koulibaly ieri in Inter-Napoli: “Sono d’accordo con quanto detto da Ancelotti. Non succede solo da noi. Basti guardare in Inghilterra, dove c’è grande civiltà sportiva. Secondo me è arrivato il momento di fermare le partite. Non penso l’Italia sia un paese razzista, ci sono tantissimi immigrati. E’ giusto che una partita di calcio si sospenda“. Sulle non reazioni della squadra: “Abbiamo cambiato modo di giocare. E quando cambi può venire in testa qualche casino. Facciamo fatica a mettere in pratica dei meccanismi. Abbiamo sempre creato occasioni, tranne a Bologna, ma non siamo stati bravi a sfruttarle. Mi sembra una squadra svogliata, e questo mi dà fastidio. Peggior momento? L’anno scorso con Verona e Benevento sembravamo una banda di musica“.
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Gattuso ha parlato poi della classifica: “C’è un’aria che non mi piace. Sì, potevamo fare di più, ma c’è troppo pessimismo, anche quando eravamo quarti… Bisogna anche capire che giocatori abbiamo. C’è la sensazione che tutto quello che facciamo è da buttare. Un messaggio che percepisce anche la squadra“. Tiene banco il caso Gonzalo Higuaìn, in astinenza da gol da nove partite: “Ha sbagliato un rigore importante ed è stato espulso contro la Juventus, tutto il mondo ne ha parlato. Voglio rivedere il Pipita del secondo tempo di ieri: ha sbagliato nelle conclusioni, ma ha fatto bene. Ma non è l’unico: ci stanno venendo a mancare i giocatori tecnici. Suso ha dei problemini, Calhanoglu non riesce ad esprimersi. Non sviluppiamo in maniera brillantissima“.
Un elemento a sfavore sono sempre le assenze pesanti. Gattuso spiega: “Diventa sempre difficile perché poi incontriamo sempre squadre che si difendono. Cambiamo molto, ieri abbiamo giocato a tre dietro perché non prendevamo mai i loro quinti. Le assenza ci hanno fatto perdere brillantezza. Troveremo il gol, manca poco“. Sul 2018 del suo Milan: “Io prendo dalla stagione 2013-2014 fino ad oggi. Da quell’anno, il Milan è rimasto fuori dai giochi già a marzo. Noi abbiamo il dovere di provarci fino alla fine. Il nostro Scudetto è arrivare in Champions League, dobbiamo dare qualcosa in più. Il rammarico è non aver sfruttato le occasioni di allungare sul quinto posto, siamo caduti in depressione per questo. Fra due giorni contro la Spal sarà battaglia“.
Redazione MilanLive.it