MILAN NEWS – Un’agenzia investigativa ingaggiata dal Milan per pedinare i giornalisti. Una clamorosa indiscrezione, risalente alla vecchia gestione rossonera con protagonista l’ex Dg Marco Fassone, lanciata dall’edizione odierna de La Repubblica.
Secondo quanto racconta il quotidiano nell’inchiesta inedita, più giornalisti sarebbe stati fatti pedinare ogni giorno. L’obiettivo? Capire quali fossero le loro fonti all’interno della società, con l’obiettivo di arginare una fuga di notizie che destabilizzava puntualmente la dirigenza in un momento già estremamente delicato. Dai quotidiani, infatti, fuoriscivano puntualmente dettagli economici, piani industriali e tutti i guai finanziari che la proprietà ha tentato inutilmente di nascondere.
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In particolare – si legge sul quotidiano – erano quattro giornalisti strettamente nel mirino: Enrico Currò e Luca Pagni de La Repubblica, Carlo Festa de Il Sole 24 Ore e Tobia De Stefano di Libero. A far emergere la scioccante verità – aggiunge il giornale – è stata una lettera spedita a luglio. Nella suddetta, la società investigativa informava i nuovi vertici societari dell’attività svolta su esplicita richiesta di Fassone con tanti di sollecito di pagamento. Nel tentativo sono state fatte anche indagini di digital forensics, ovvero controlli su notebook, tablet e smartphone del personale dirigente della società (con la loro autorizzazione) per capire se le notizie fossero uscite da lì. Inoltre, sarebbe stata inviata anche una richiesta alla Telecom per verificare i tabulati di quattro utenze telefoniche aziendali a disposizione di altrettanti dirigenti: si tratta di Agata Frigerio, Giuseppe Mangiarano, Giovanna Zian e Angela Zucca. Una situazione ai limiti del surreale che di certo non aiuterà l’ex dirigente rossonero nel pieno della causa contro il Milan.
Redazione MilanLive.it