MILAN NEWS – Alessio Romagnoli è tornato a disposizione del Milan e di Gattuso dopo l’infortunio sofferto nel corso del ritiro con l’Italia a Coverciano nell’ultima sosta per le nazionali.
Il capitano rossonero è stato fondamentale per il Milan, non solo in difesa, ma nelle ultime partite che aveva giocato anche in zona gol: due sue prodezze allo scadere contro Genoa e Udinese ha portato altrettante vittorie fondamentali per la classifica della squadra. Intervistato dalla rivista “Undici”, Romagnoli ha trattato diversi argomenti, anzitutto della sua investitura da capitano rossonero: “Me l’hanno detto quando Bonucci è andato via. Pochi giorni dopo. Viene il mister e mi dice: te la senti? La risposta è stata ovvia. Ma le responsabilità sono solo a livello mediatico, mentre a livello di gruppo e in campo fai quello che hai sempre fatto. La fascia non si può rifiutare. Si deve accettare con gioia, non con paura. Il Milan è sempre il Milan, è sempre un’emozione, sempre un onore”.
Sulla scuola italiana di difensori e su Leonardo Bonucci e Sinisa Mihajlovic: “Penso che la scuola italiana sia ancora la migliore del mondo. Quelli passati lo sono stati, quelli presenti lo sono, con Chiellini, Barzagli, e Bonucci, e spero lo saremo anche noi futuri. Mihajlovic è quello che mi ha insegnato più di tutti. Tra i compagni invece Bonucci e Chiellini, ma penso che ti insegnino di più gli allenatori che i compagni”.
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Ancora sull’importanza di essere un difensore centrale: “Per fare il difensore bisogna essere più maturi che per fare gli attaccanti, perché devi pensare prima di loro, li devi capire. Quando attacchi puoi permetterti di sbagliare, di essere più spensierato. Quando difendi devi essere concentrato, capire in anticipo quello che vogliono fare gli attaccanti, anzi ancora prima, dove potrebbe arrivare la palla. È un lavoro soprattutto di testa. L’atteggiamento del difensore è molto attivo. Devi cercare di metterti in una posizione che a lui, l’attaccante, sembra favorevole, ma che invece è favorevole per te. Il più delle volte siamo noi a indirizzare l’attaccante su dove andare, non viceversa”.
Romagnoli è nato ad Anzio, provincia di Roma. Questo il pensiero della sua permanenza nella città di Milano: “Mi piace l’educazione e il modo di porsi delle persone milanesi. Sono molto discrete, a Milano puoi andare in giro senza che ti chiedano chissà quante foto. Si sa che la gente del Nord è diversa da noi, e io la vedo come una cosa positiva. Quando vado in giro mi piace essere soltanto un ragazzo di 23 anni che va in giro”.
Redazione MilanLive.it