NEWS MILAN – La carriera da allenatore di Clarence Seedorf non è ancora decollata. Tuttavia, lui conta di affermarsi anche in quel ruolo dopo quanto quanto fatto da giocatore.
Terminata con una retrocessione l’esperienza in Liga nel Deportivo La Coruna, l’olandese è poi divenuto commissario tecnico del Camerun. Finora in cinque partite ha raccolto una vittoria, due pareggi e due sconfitte (una contro il Brasile). Certamente spera di migliorare il trend, lavorando molto sul gruppo e sulle idee di gioco. Fare il CT non è semplice, soprattutto con giocatori che giocano in squadre diverse e si trovano assieme solamente in Nazionale.
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Seedorf ieri sera è stato ospite della trasmissione Pressing su Canale 5 e ha avuto modo di parlare della propria esperienza sulla panchina del Milan. Queste le sue parole: «Ho fatto degli ottimi numeri. Il Milan era in difficoltà e sono venuto ad aiutarlo. Ho fatto la mia parte. Sono stato molto solo in quel periodo, ma nonostante ciò abbiamo creato un gruppo unito per fare numeri importanti: 35 punti in 19 partite, con un gioco accettabile. Ero pronto per iniziare la nuova stagione, ma hanno preso altre decisioni. Avrei voluto la fortuna di Inzaghi che può continuare a perdere e a restare in panchina».
Clarence ha avuto modo di parlare con Gianluigi Donnarumma, spendendo parole positive per lui: «Mi fa piacere rivederlo in grande forma. Sono contento che abbia questa tranquillità. Il suo talento è indiscutibile. Gli serve solo tranquillità. Non ho molto da consigliare, perché vedo con i fatti che sta lavorando».
Seedorf si è espresso sull’attuale Milan, ritenendo che servano degli anni per rivedere squadre e club ai vertici: «Serve tempo, sia alla squadra a livello tecnico che a livello societario. Il Milan è andato troppo basso per anni, non si può pensare di tornare in alto subito. Con un po’ di fortuna, intelligenza, struttura e capacità si può costruire bene. Non sono favorevole a una rivoluzione, basta qualche cambiamento. E’ meglio costruire piano piano».
L’allenatore olandese parla pure su Gennaro Gattuso, che fu suo compagno per tanti anni in maglia rossonera: «Non mi fa un effetto particolare vederlo in panchina. Abbiamo vissuto tanto insieme e posso quasi immaginare come lui lavora. I fatti dicono che c’è un gruppo che crede in lui e lo segue. C’è un’identità e si vede. C’è sempre impegno e sono quarti in questo momento».
Seedorf ha preso le difese di Gonzalo Higuain, criticato in studio da Ciccio Graziani: «Ha cambiato squadra, la gente pensa sempre che è semplice fare subito bene quando si arriva da un altro club. Tanti campioni hanno faticato all’inizio. Ci sono diversi aspetti da considerare. Bisogna anche stare bene per fare certe giocate, forse non è al meglio. L’aspetto fisico è fondamentale. Higuain fa il suo se il Milan gioca bene».
Clarence ha ricordato anche la sconfitta nella finale di Champions League 2005 contro il Liverpool a Istanbul: «Siamo arrivati a quella finale con una fortuna incredibile contro il PSV Eindhoven. Per quanto sia stata dura accettare quella sconfitta, mi ha fatto più male quella contro il Deportivo nel 2004. Potevamo fare la tripletta in quell’anno».
Matteo Bellan