NEWS MILAN – Torna a parlare di Milan anche Vincenzo Montella. Intervistato dall’edizione odierna del Corriere della Sera, l’ex tecnico rossonero si è tolto diversi sassolini dalle scarpe, soprattutto dopo le interviste recenti di Massimiliano Mirabelli.
L’allenatore è dispiaciuto per alcune cose lette in questi giorni: “Ho letto che già prima dell’inizio della seconda stagione non c’era fiducia nei miei confronti. Mi è dispiaciuto salutare il Milan perché il mio lavoro è stato incompiuto. Sarebbero servite più pazienza ed esperienza. Sentivo di poter crescere insieme alla squadra, non mi è stato dato il tempo“.
Secondo lui il suo errore è stata a livello comunicativo, fin dall’estate: “Abbiamo aspettative altissime sulla squadra. Avrei dovuto tenere un profilo più basso ma è difficile mettersi in contrasto con le direttive della società. Erano arrivati 11 giocatori nuovi e sarebbe servito del tempo per assemblarli. Invece anch’io ho assecondato i proclami di scudetto dei dirigenti“.
Si passa poi a parlare del calciomercato e sugli acquisti fatti da Mirabelli: “Ci siamo confrontati su alcuni. Altri li ho trovati ad affare concluso. Su Bonucci per esempio ho forzato io per il suo ingaggio. Kalinic arrivato su mio input? Arrivammo alla fine della sessione di mercato con poche risorse a disposizione per reperire il regista e l’attaccante. Vero è che fummo vicini a Morata e Batshuayi ma poi con 20 milioni di budget era difficile comprare un centravanti più forte di Kalinic“.
Montella ha poi bacchettato Gennaro Gattuso per alcune dichiarazioni sue fuori luogo, in particolare modo sulla critica fatta dall’attuale tecnico del Milan sulla condizione fisica della squadra: “Quest’accusa mi tocca profondamente. Nella gara a Benevento, la prima del mio successore, i giocatori corsero più degli avversari. Si fa confusione fra distanza percorsa e intensità. Sfido chi ha messo in dubbio il mio lavoro a un confronto pubblico. Ho allenato in serie A per 5-6 anni e penso di avere più esperienza di chi ha fatto certe affermazioni. Gattuso mi ha chiamato? No, mi feci vivo io dopo quelle dichiarazioni per digli che stava sbagliando e che aveva esagerato“.
Per Mirabelli è stato un errore fare Leonardo Bonucci capitano. Montella commenta: “Gliel’aveva promessa la società che intendeva puntare su un giocatore del nuovo corso. Per quel che mi riguarda telefonicamente gli dissi che si poteva essere capitani anche senza fascia“.
In molti considerano questo Milan più forte del suo a livello di gioco e non solo: “Giocatori come Kessie e Calhanoglu sono cresciuti. Higuain è un giocatore di valore. Eppure resto legato al Milan: sono grato a Galliani che mi ha dato fiducia e a Fassone che all’inizio della seconda stagione mi ha confermato. Ho rischiato valorizzando giocatori come Suso e Cutrone e comunque nel mio primo anno la squadra aveva una sua identità. A un certo punto eravamo anche terzi“.
Infine un’altra frecciatina, stavolta a Christian Abbiati, ex club manager rossonero, che di recente ha criticato Montella: “Mi ha accusato di non fidarmi di nessuno? Considerando la sua intervista forse facevo bene. La verità è che invitavo tutti i membri dello staff alle riunioni tecniche ma lui non si è mai presentato“.
Redazione MilanLive.it