NEWS MILAN – Marco Fassone esce allo scoperto dopo l’addio al Milan. L’ex amministratore delegato rossonero ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de Il Sole 24 Ore.
“Credo che il Milan sia stato guidato da un ottimo consiglio di amministrazione”, ha esordito così il dirigente, che ha poi parlato del buco di 126 milioni nel bilancio: “Sotto la mia gestione, rispetto al 2016-17, abbiamo fatto 20 milioni di ricavi in più e 50 milioni di margine in più. Il rosso di 126 milioni comprende 45 milioni di componenti straordinarie, spesate integralmente da Elliott, dovute per 22 milioni a svalutazioni di giocatori come Kalinic e Bacca. Per 17.5 milioni ad accantonamenti per me e altri 5 manager che sono usciti dal club. E per la parte restante per pagare i giocatori della seconda squadra, che è stata abbandonata, e per accantonare le risorse per un’eventuale multa dell’Uefa. Senza questi 45 milioni di svalutazioni e accantonamenti, io avrei chiuso il bilancio con una perdita di 81-82 milioni, che sarebbe stata migliore rispetto al business plan iniziale di 10 milioni. I costi – ha aggiunto l’ex ad milanista – sono aumentati per i salari dei giocatori acquistati e per le trasferte Uefa, che non c’erano l’anno prima. Ma gli altri costi generali sono diminuiti di 6 milioni. In ogni caso, il valore della rosa di oggi è molto superiore al valore della rosa di giugno 2016″.
Anche lui non ha avuto più notizie di Yonghong Li: “Ogni tanto mi capita di sentire il suo braccio destro David Li. Ignoro da dove siano arrivati i soldi dell’operazione. Se fossero suoi o in prestito. Però nell’operazione con Fininvest erano coinvolti gli advisor più prestigiosi. Da Lazard e Rothschild e lo studio Gianni Origoni Grippo Cappelli. Perché dovevo dubitare?”. Poi sgancia la bomba di calciomercato: “Mister Li voleva Ronaldo perché riteneva che avesse una grande forza sul mercato cinese. Il giocatore voleva andarsene da Madrid. ci siamo visti nel luglio 2017 con il suo procuratore Mendes, per verificare i costi e la disponibilità del giocatore. Poi convinsi Mr Li a lasciare perdere il sogno, in quanto Ronaldo costava troppo”.
Intanto il contenzioso fra lui e il Milan in termini di buonuscita è ancora aperto: “Al Milan avevo la carica di ad e direttore generale. Le cifre non le voglio commentare, ma se avessi accettato quanto proposto dal Milan (2 milioni circa, ndr), sapendo che gli accordi erano altri, avrei dato l’impressione di essermene andato con qualcosa da nascondere. Deciderà il giudice a questo punto”.
Redazione MilanLive.it