NEWS MILAN – Ivan Gazidis avrà una missione molto importante, appena diventerà amministratore delegato rossonero. Dal 1° dicembre sarà lui a gestire il club, con il compito di rilanciarlo economicamente e commercialmente.
Il lavoro dell’ex CEO dell’Arsenal non sarà facile. Per facilitare il suo operato, sarà importante che anche la squadra faccia bene sul campo. I risultati sportivi quasi sempre accompagnano pure quelli finanziari delle società. Il dirigente sudafricano, comunque, ha esperienza e competenza per rilanciare il Milan. Avrà tra le mani un marchio prestigioso, seppur non al top come in passato, e dovrà valorizzarlo.
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Il quotidiano Tuttosport stamane mette in evidenza quello che è il piano di Gazidis. Innanzitutto c’è l’obiettivo di aumentare i ricavi attraverso l’individuazione di un partner industriale che possa sviluppare ulteriormente il marchio Milan. Non è qualcosa di semplice e non a caso il fondo Elliott ha voluto affidarsi anche alla banca Unicredit nella ricerca di soggetti interessati a rilevare il 25-30% del club. Ad oggi sembrano essersi fatti avanti soprattutto due profili arabi, mentre la pista russa è meno calda.
Gazidis conta di cambiare i termini del contratto con Emirates. Nel 2014 Barbara Berlusconi sottoscrisse un accordo da circa 20 milioni di euro annui. L’obiettivo del futuro amministratore delegato del Milan è di arrivare a 35-40 milioni. Si tratterebbe di un colpo importante per il bilancio rossonero, anche nell’ottica di dimostrare all’UEFA l’impegno profuso per migliorare i conti. Una nuova intesa sarebbe importante pure dal punto di vista dell’immagine del club, che a gennaio sarà in Arabia Saudita per la Supercoppa Italiana contro la Juventus. C’è interesse nel presentarsi forti e appetibili sui mercati del Medio Oriente. E anche il contratto siglato con Puma potrebbe essere oggetto di cambiamenti. Gazidis conosce Bjorn Gulden, amministratore delegato del marchio tedesco con cui siglò l’accordo quando lavorava nell’Arsenal. Spera di poter strappare un accordo migliore nelle prossime settimane.
C’è infine il capitolo riguardante lo stadio. Milan e Inter hanno manifestato l’intenzione di dotarsi di un impianto di proprietà. La priorità è rimanere a San Siro, studiando in modo approfondito come renderlo redditizio. L’obiettivo è avere una struttura che possa generare ricavi 7 giorni su 7, non solo nel giorno della partita. Servono lavoro di ammodernamento importanti, dunque serve investire parecchio denaro. Entro fine 2018 verrà ufficializzata una soluzione. La sensazione è che si resterà in un Giuseppe Meazza più moderno e funzionale. L’ipotesi di costruire uno stadio nuovo appare, per adesso, difficile. I due club milanesi potrebbero ottenere dal Comune il diritto di superficie per 99 anni, così da poter fare gli interventi ritenuti necessari. E spunta anche la possibilità che San Siro cambi nomi, se i naming rights venissero ceduti ad uno sponsor importante.
Redazione MilanLive.it