MILAN NEWS – Domenica big-match a San Siro per il Milan, che alle 20:30 ospiterà la Juventus di Massimiliano Allegri. Intanto da Milanello solita conferenza stampa di vigilia per Gennaro Gattuso.
Tanti i temi affrontati dal tecnico rossonero, che arriva alla super sfida contro i bianconeri dopo 3 vittorie consecutive in campionato e il pareggio in casa del Betis giovedì scorso in Europa League. Gli infortunati in casa milanista sono innumerevoli, calciatori indisponibili e alcuni dei titolari sempre acciaccati e non al massimo della forma. Ma il Milan non può e non deve cercare alibi, domani sera chiunque andrà in campo dovrà dare più del massimo in campo per 90 e oltre minuti per provare a giocarsi una partita che sulla carta li vede sfavoriti nettamente.
Vigilia Milan-Juventus: la conferenza stampa di Gattuso
Da Milanello in diretta per la conferenza di Rino Gattuso aperta a tutti gli organi di stampa. Si parte con la prima domanda, riguardante l’avversario di domani: “Vincono da anni in Italia, sono tra le più forti in Europa. Solidi, con grande mentalità e giocatori che nemmeno sudano. Con Cristiano Ronaldo hanno più mentalità. Con tutti i nostri problemi, ce la giochiamo, loro più forti ma può succedere di tutto”.
In generale sulla propria squadra: “Proviamo domani a mettere la squadra in campo perché ancora c’è qualcuno che non sta bene. Siamo stati sfortunati, ora guardiamo avanti con serenità. In molti non stanno giocando nelle migliori condizioni, non cerchiamo alibi perché non ci porta da nessuna parte. Penso che tutte questi infortuni, ha ricompattato la squadra. Chi aveva meno chance, li vedo che fanno di tutto, dicono una parola in più. Vedo spirito giusto, coesione e voglia di fare le cose insieme. Niente da perdere? Non ha un peso diverso, sono nettamente più forti noi, è vero che non abbiamo nulla da perdere ma sono punti importanti. Non pensiamo a quello che succederà. Sono sicuro che faremo battaglia, dobbiamo provarci”.
Su Gonzalo Higuain e Cristiano Ronaldo: “L’ho visto poco, è rimasto qui a lavorare. Per il carattere e come sente le partite, gli consiglio di stare tranquillo. Lui già si innervosisce facilmente, serve lucidità. Sta facendo di tutto per esserci, non è al massimo ma se la deve godere. Mai tensioni con Ronaldo. Era ed è un campione, per marcarlo bisogna essere duri, erano le mie caratteristiche. Ogni volta che gli facevo fallo, chiedevo scusa. Fa meno giochetti ora, è integro, va in profondità. E’ più maturo adesso”.
Sui potenziali acquisti che potrebbero arrivare a gennaio: “Benatia? Capisco dove vuoi arrivare, mi piacciono tutti i loro difensori. Sono 5 centrali fortissimi. Rinforzi a gennaio? Chiedete a Leonardo. Ho rispetto dei miei giocatori… La società farà qualcosa, come quest’estate. Ero il penultimo a sapere le cose, ma devo perdere le energie ad allenare la squadra. Si devono muovere altri nel mercato”.
Sui complimenti dei colleghi, da Sacchi ad Allegri: “Max è stato il mio capitano e allenatore, ci sentiamo spesso. L’ha detto perché è mio amico. Sacchi lo sento spesso, mi dice spesso molte cose che ha ragione. Mi piacerebbe fare pressing più alto. Fanno piacere i loro complimenti, ma Max lo ha detto perché siamo amici. Abbiamo litigato in passato, con lui e Leonardo, e poi mi hanno aiutato a fare questo mestiere. Se da una parte hai fatto partite importanti, poi arranchi un po’ e te ne accorgi. Queste dinamiche mi hanno aiutato ad affrontarle ora che sono allenatore”.
Sullo stadio, e sulle reazioni da allenatore agli insulti, con ovvio riferimento al noto gesto di José Mourinho: “Ho fatto di peggio io. Pensa se posso fare io la morale. Ognuno ha il nostro carattere e pulsazioni diversi. Il leone quando dorme bisogna farlo dormire, ha ragione Spalletti. Ognuno di noi è stato offeso, a volte si reagisce altre no ma non giudico. Sentire le offese per 90 minuti sulla propria famiglia non è il massimo”.
Sulla squadra da quarto posto: “Sottovalutati? Non mi interessa, io personalmente lo sento da una vita per me. La mia squadra deve fare quel che sta facendo, forse non basterà, ma vedere gente che lotta per 90 minuti e fa qualcosa di nuovo e diverso, mi fa ben sperare. Abbiamo voglia, carattere e senso d’appartenenza. La bravura di un allenatore è fargli sentire e capire che niente è da buttare via”.
Sulla sfida contro Massimiliano Allegri: “Non cambia niente che l’ho vissuto da allenatore. Loro cambiano sempre disposizione, tante volte non ti danno riferimenti. Io ho ancora negli occhi la finale di Coppa Italia, ci hanno schiacciato sono stati i migliori degli ultimi due mesi nonostante arrivassero da un periodo brutto. Mi allenavo con Max, mi ha sempre trattato bene. Non portava mai rancore e non è cambiato. Ora si arrabbia di più che da giocatore. Ci sentiamo un’ora a settimana al telefono, si parla di calcio e di quello che vediamo durante le partite. Sono orgoglioso”.
Sugli infortunati: “Mi sono sempre fidato spesso degli stessi, e ho cambiato molto. Ma siamo rafforzati a livello mentali, tutti stiamo dando di più. La Juventus, con o senza infortunati, è più forte di noi. Serve la partita perfetta e giocare al massimo, dobbiamo giocare da squadra e tenere bene il campo. Difesa? Romagnoli non lo vedo cresciuto per i due gol, ma per le prestazioni che fa. Non contano i gol, se segna meglio, ma sta giocando bene. E’ giovane, capitano, ha responsabilità, può diventare un campione, ha grandi margini di miglioramento. Alessio è migliorato anche grazie a Bonucci, gli ha lasciato qualcosa. Lo guardava sempre in allenamento, arrivava due ore prima, si curava. Non mi vorrei sbagliare, ma il fatto che Romagnoli abbia avuto Bonucci accanto, lo ha aiutato tantissimo”.
Senza Gattuso, come si ferma Cristiano Ronaldo? Ecco la risposta: “Ce lo abbiamo Gattuso, è Kessié. L’unico da marcare a uomo è proprio Bonucci. Tutti i loro attaccanti bisogna marcarli a uomo, ma non si può fare. Non possiamo perdere un uomo su Ronaldo, perché se ragioniamo così è rischioso e dovremmo usare marcature a uomo anche sugli altri come Cuadrado (o Dybala)”.
Sulla difesa della Juventus: “Hanno preso gol su calci piazzati. La partita con il Manchester è stata dominata. Non dobbiamo pensare a loro che prendono gol, ne hanno vinte 10 su 11 in campionato. Ci sta che possa subire gol, ma in tutti i reparti è solida. Hanno preso più gol per ora, lui ha la sua teoria dei gol subiti. Noi ne abbiamo presi tanti, ma fatti di più. Alla fine preferisco prendere un gol in più e farne ancora di più. Bisogna vedere dove li vuoi aspettare, e come. Altrimenti ti prendono a pallonate. A viso aperto e a tutto campo ti mettono in difficoltà. Bisogna capire dove e come li vogliamo aspettare”.
Sui calci piazzati e sui pochi pericoli creati nei calci d’angolo: “Mi innervosisco tantissimo. Non li calciamo bene e quando lo facciamo, siamo sfortunati e non ci andiamo. C’è un problema, tutti quello che vanno a saltare devono posizionare dove devono, rispetto agli allenamenti. Facciamo pochi gol, non è un caso che stiamo provando a lavorarci in settimana sui calci piazzati”.
Ancora su Franck Kessié: “Non deve giocare a uomo su Cristiano Ronaldo, ribadisco. Lui difensore centrale? Ce li abbiamo, me la gufi, metti le mani avanti. (Ci sono solo Zapata e Romagnoli, ndr). Si, ha giocato da centrale ma ci serve da centrocampista.
Su Leonardo Bonucci: “Ci ha dato tanto, a livello di professionalità, tecnico, tattico e umano. Se oggi ho fatto dei miglioramenti a livello caratteriale, è anche grazie a lui. Quando sbroccavo, mi stava vicino. Utile non solo per me ma anche per qualche compagno. Mi ha dato tanto, parlo positivamente di lui. Sono stato il primo a convincerlo a rimanere, ma ci sono state altre dinamiche nella vita, famiglia figli e tutto. Lui ci ha sempre messo la faccia, ha fatto il massimo. Domani lo saluterò con affetto”.
Perché la Juventus deve temerci? La risposta di Gattuso: “Non so se ci temono, loro faranno la loro partita. Noi dobbiamo avere voglia. Se avevo tutta la squadra a disposizione, ero preoccupato lo stesso. Non abbiamo giocatori importanti, ma giochiamo contro una squadra fortissima. Dobbiamo mettere qualcosa in più, giocare sulle seconde palle. Da 3 settimane quando c’è da battagliare lo facciamo, forse non è il nostro campo ma noi ci proviamo e giochiamo anche in maniera diversa. Pareggio? Che ti devo dire? (Ride, ndr). Ci sta, già con l’Inter avete scritto che giocavo per il pareggio. Ma come si fa? Io non lo so. Dobbiamo fare la nostra partita, concedere poco. Cambiano molto, ti mettono sempre in difficoltà. Noi abbiamo sempre da perdere, ci sono tanti tifosi allo stadio, dobbiamo fare la nostra partita, non partiamo sconfitti, ce la giocheremo con voglia e senso d’appartenenza”.
Ancora sugli infortunati: “Nessun accertamento per Calhanoglu e Cutrone, ci sono contratti frequenti nel calcio. In 18 anni di carriera, se avessi dovuto stare dietro a fisico e testa, avrei fatto 300 partite meno. Tante volte bisogna stringere i denti, conoscere il proprio fisico e la soglia di sopportazione. Cutrone ci sta che abbia qualche dolore, viene da un problema alla caviglia. Calha quando viene toccato sul collo del piede ha fastidio, dobbiamo affaticarli poco e metterli in condizione di fare bene”.
Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it