NEWS MILAN – Prima il derby, poi la sciagurata sconfitta contro il Real Bets. Sono bastati due passi falsi per mettere Gennaro Gattuso sul banco degli imputati e parlare di esonero.
Ma il tecnico rossonero non si è fatto distrarre dalle voci e ha continuato a lavorare. Sulla tattica e soprattutto sulla mentalità dei suoi ragazzi. E così ha ottenuto tre vittorie consecutive. Tre vittorie sofferte, ma meritate; due di queste arrivate solo nei minuti finali con le reti di Alessio Romagnoli. Certo, non è tutto oro quello che luccica: il Diavolo deve migliorare sotto tantissimi aspetti, ma è chiaro che vincere aiuta a lavorare meglio. Una frase che ha ripetuto molte volte Rino nelle ultime interviste.
Le sconfitte contro Inter e Betis hanno portato tanto malumore intorno alla squadra. Qualche giornalista ci ha messo poco a tirar fuori nomi per “l’imminente” esonero di Gattuso. E invece Rino ha messo a tacere tutti. Lui così come la squadra, criticata troppo duramente per due incidenti di percorso che, in una stagione, capitano e capiteranno ancora. Ma è chiaro che qualcosa è cambiato da lì in poi, è evidente. Secondo la Gazzetta dello Sport, sono tre le mosse decisive del tecnico rossonero per cambiare rotta e dare al Milan quel qualcosa in più che si è visto nelle ultime partite.
Innanzitutto ha dato una scossa alla squadra a livello mentale. Probabilmente prima ci si sarebbe accontentati di uno 0-0 a Udine, invece il Diavolo ha lottato fino all’ultimo secondo: ci ha creduto e alla fine ha avuto ragione. Merito anche di una condizione fisica straordinaria, che permette ai giocatori di rimanere sul pezzo fino alla fine, a differenza delle altre che invece crollano nelle fasi cruciali delle gare. Ma quello che appare più evidente è il cambio del sistema di gioco.
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Il momento top di Patrick Cutrone è stato la chiave per il passaggio dal 4-3-3 al 4-4-2, modulo che permette a Rino di mettere in campo contemporaneamente Gonzalo Higuaìn e l’ex Primavera. Ma la differenza sta anche nell’interpretazione della gara: il Milan adesso non si limita ad una rischiosa costruzione dal basso, ma lancia lungo quando è il caso e sfrutta meglio le qualità dei propri calciatori. Esempio? Tiemoué Bakayoko, autore di un’ottima partita a Udine, utilissimo anche nel secondo tempo per le spizzate.
A proposito del centrocampista francese. Un’altra importante mossa di Gattuso è il maggior utilizzo della rosa. Ovviamente gli infortuni hanno costretto a Rino a farlo, però nessuno si aspettava delle risposte così positive da quelli che hanno giocato di meno finora. Bakayoko sì, ma chi ha colpito maggiormente è Samu Castillejo, entrato alla ‘Dacia Arena’ con grande voglia e determinazione. Gli serve un po’ più di cattiveria sotto porta, come ha sottolineato Gattuso nel post-partita. Ma è molto giovane e migliorerà. Ciò che importa, adesso, è la grinta e l’attaccamento alla maglia.
Redazione MilanLive.it