Fischio finale alla Dacia Arena: Udinese-Milan 0-1. Ma che partita abbiamo vinto? Incredibile. Cuore, grinta, veemenza, fortuna, garra charrua, e tutto quello che volete. Il Milan la vince al 97′ con il capitano: Alessio Romagnoli!
Il primo tempo è sulla falsariga del primo: lotta, falli, infortuni. Partita sporca, con entrambe le squadre che creano ma alla fine la voglia maggiore del Milan, unita alla qualità, hanno avuto la meglio. La decide, come contro il Genoa, Romagnoli: a tempo quasi scaduto recupera palla in scivolata in mezzo al campo e conclude l’azione con un sinistro all’angolino che fa saltare in aria tutto il mondo milanista: che gioia!
Marcatori: 97′ Romagnoli (ass. Suso).
Ammoniti: Zapata, Kessié, Ekong, Samir, Pussetto, Romagnoli
Espulsi: Nuytinck.
UDINESE: Musso 6, Opoku 5,5, Ekong 6, Samir 6; Pussetto 6,5, Ter Avest 6,5, Mandragora 6, Fofana 7, Stryger Larsen 6,5; De Paul 7, Lasagna 6.
Allenatore: Julio Velasquez 6.
MILAN: Donnarumma 7; Abate 7, Zapata 5, Romagnoli 8, Rodriguez 6; Suso 6,5, Kessié 7, Bakayoko 7, Laxalt 6; Higuain 5 (Dal 38′ Castillejo 7), Cutrone 6,5.
Allenatore: Gennaro Gattuso 7.
Donnarumma 7: finalmente un clean sheet, ma passa in secondo piano vista la vittoria nel finale. Ma Gigio è bravo nel finale a coprire l’angolino basso sul tiro in diagonale di Lasagna. Salva il risultato, e poi la vinciamo nel finale. Cosa c’è di meglio?
Abate 7: qualche amnesia in fase di copertura, ma ci siamo abituati, però gli va dato atto di aver rincorso con veemenza e attaccato gli avversari con l’aggressività che sempre vorremmo vedere in lui e nei compagni. Suo il recupero nel finale vicino la bandierina, che ha fatto rialzare il baricentro della squadra.
Zapata 5: il più in difficoltà della squadra, in assoluto. Ogni volta che gli avversari attaccavano dalle sue parti, il colombiano o sbagliava o veniva salvato dai compagni. Il 5, anziché il 4, è solo perché la retroguardia non ha subito gol.
Romagnoli 8: ancora lui, ancora lui. Al 97′ recupera palla a centrocampo in scivolata, segue l’azione, entra in area, prima scarica sul compagno vicino, poi riceve da Suso e a quel punto scarica un sinistro di rabbia, precisione e tanta speranza. Boom: gol vittoria, a pochi giorni da quello contro il Genoa a San Siro a tempo scaduto. In difesa è sempre preciso, non sbaglia mai.
Rodriguez 6: fa bene il suo lavoro, più in fase difensiva che in quella propositiva. Nella ripresa si sblocca maggiormente e spinge di più, ma senza troppe apprensioni create agli avversari.
Kessié 7: stringe i denti ancora una volta, e i tifosi attenti dovrebbero fargli un monumento solo per questo. Blinda il centrocampo, spostando gli avversari solo con gli occhi. Non sbaglia in costruzione, nonostante fosse quello con maggiori responsabilità.
Bakayoko 7: grande, grandissima partita del 24enne francese. Alla faccia degli scettici. In interdizione chiude gli spifferi e infastidisce tutti i portatori di palla avversari. E attenzione, per i più attenti: Tiémoué verticalizza (più rasoterra che con palle alte) più di tutti i compagni messi assieme, e la partita di oggi ne è la prova. Si fa dare la palla, tenta il dribbling e la giocata propositiva in avanti. Recuperarlo era fondamentale, e Gattuso ci sta provando e sin qui riuscendo.
Laxalt 6-: non riesce a fare i suoi strappi offensivi, sbaglia spesso la giocata ma non molla nessun pallone e prova sempre a rimediare alle sue imprecisioni. Qualitativamente insufficiente, ma per la voglia che mette in campo gli va data la sufficienza quantomeno risicata.
Suso 7: va vicino al gol nel primo tempo, ma la deviazione del bianconero davanti a lui glielo nega. Preso a uomo dal centrocampista avversario che si aggira dalle sue parti, qualche volta lo spagnolo si scoraggia ma quando viene ben servito con i giri giusti accentra sempre il gioco e crea apprensioni. Sbaglia un rigore in movimento nella ripresa, calciando alto da posizione più che favorevole. Suo l’assist nel finale a Romagnoli, da non sottovalutare per lucidità e visione.
Higuain 5: pressato ferocemente dai difensori avversari, non riesce mai a tenere il pallone. Subisce una botta da Mandragora ed è costretto a lasciare il campo per una contusione al fianco, ha sentito una fitta alla schiena ha riferito Gattuso nel post-partita. Al rientro dagli spogliatoi ritorna, sorridente, in panchina. Speriamo sia pronto già per giovedì, o quantomeno per la sfida di domenica contro la sua ex squadra a San Siro.
(Dal 38′ Castillejo 7: cambia in positivo la partita, arretra maggiormente giocando da trequartista, lotta anche lui su ogni pallone come chiede mister Rino. Si sposta anche sull’esterno scambiandosi con Suso, ma l’ex Villarreal è sempre un’insidia per gli avversari. Con maggior cattiveria in zona offensiva, avrebbe potuto anche trovare il gol).
Cutrone 6,5: lotta e fa a sportellate con tutta la difesa avversaria. L’impressione è che le prenda solamente, ma il baby bomber non si scompone, lotta e corre come se non ci fosse un domani. Basti vedere lo scatto che fa al 97′ in occasione del gol: lucido, lucidissimo a non sprecare il pallone sul fondo e a rimetterlo in mezzo.
All. Gattuso 7: non cerca alibi e qualche suo collega probabilmente dovrebbe imparare. Mancano 6 titolarissimi, i suoi fedelissimi quasi, ma la squadra lo segue e lo appoggia in ogni sua decisione. Il Milan l’ha preparata così com’è andata: soffrire, lottare e quando c’è la possibilità mettere in campo la nostra qualità. L’azione del gol è emblematica: scivolata velenosa e veemente di Romagnoli, corsa sfrenata di Cutrone, lucidità e qualità di Suso e di capitan Romagnoli che fa esplodere l’italia, l’Europa e il mondo rossonero.
Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it