MILAN NEWS – Il Milan dovrà stare attento alla Sampdoria, squadra che gioca un ottimo calcio e appare sempre imprevedibile, ma in particolare tenere d’occhio il leader del suo attacco.
A 35 anni suonati Fabio Quagliarella è ancora uno dei centravanti più letali del campionato: gol da urlo, giocate da campione e tanta voglia di fare per il calciatore campano, intervistato oggi dalla Gazzetta dello Sport per parlare anche del rapporto da avversario con il Milan.
Quagliarella ha sempre segnato molto in carriera, ma il Milan non è una delle sue vittime preferite, visto che ha segnato solo una rete nel 2010 contro i rossoneri quando militava nella Juventus: “Ogni volta che gioco contro il Milan mi dico: vediamo che cosa succede stavolta. Mi capitano sempre cose strane, dalla prima partita con l’Ascoli: diluvio, campo zuppo, colpo di testa perfetto, Dida ci mette la manona non so come, sulla respinta segna Cudini. E poi gli anni seguenti, di tutto: pali, un miracolo di Abbiati, un rigore dato e poi tolto dalla Var“.
L’attaccante ha poi parlato di Gennaro Gattuso, col quale da calciatore divise l’esperienza dei Mondiali 2010 in Sudafrica: “Lui non muore mai, è una “macchina” da motivazioni, ma il suo Milan, prima di questo momento difficile, giocava anche bene. In azzurro ricordo le sue urla: facevi un gol in partitella e mentre tornavi a centrocampo era già lì che ti guardava con una faccia spaventosa e ti gridava di non mollare. Le risate quando faceva l’amo: ti metteva un dito in bocca e ti trascinava così. La sua fame: non di cibo, di vittorie. Non ricordo qualcuno che l’abbia battuto a ping pong, ma ricordo flipper in tilt per la rabbia o calcio balilla sollevati di peso se perdeva. E voleva giocare sempre da solo contro due. Gli auguro lunga vita da allenatore“.
Quagliarella ha anche rivelato che ci fu in passato la chance di giocare nel Milan: “Un accenno di possibilità dopo i primi mesi alla Samp, nel 2006 (9 gol nel girone di andata). Ma restò un accenno e andai all’Udinese: il Milan aveva Inzaghi, Ronaldo, Kakà... Lo dico sempre a mia mamma: “Se mi avessi fatto nascere qualche anno più tardi, sarei stato a posto”: oggi ti basta fare un mese decente e ti danno già alla Juve, al Milan, all’Inter”.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it