NEWS MILAN – I rapporti fra il Milan e l’UEFA non sono dei migliori. Elliott Management ha ridato credibilità al club, dopo la pessima gestione cinese durata poco più di un anno.
Grazie al fondo americano, la squadra rossonera è stata riammessa in Europa League dal TAS di Losanna, dopo che l’organo europeo l’aveva esclusa. Adesso però bisognerà trovare un’altra sanzione e tra qualche settimana ci sarà un incontro importante. Ma la notizia di oggi della perdita in bilancio di 126 milioni di sicuro non facilita la situazione e adesso la proprietà dovrà dare delle spiegazioni, come scrive Marco Bellinazzo su Il Sole 24 Ore.
Chiaramente il peggioramento dei conti è diretta conseguenza della gestione Yonghong Li e Marco Fassone, che nell’estate del 2017 hanno portato avanti un mercato milionario. Risultato? Monte ingaggi da 135 a 150 milioni, gli ammortamenti da 61 milioni a 110 milioni. La rosa completa è costata 260 milioni e ha assorbito praticamente tutti i ricavi: i costi totali sono arrivati a 354 milioni, in aumento del 22,7% rispetto al bilancio precedente. Senza Champions, dal 1 luglio 2017 al 30 giugno 2018 il Milan ha registrato 255 milioni, 42 milioni di plusvalenze. Molti dei ricavi arrivano dai diritti tv, compresi quelli dell’Europa League: deludono i ricavi commerciali, scesi di 7,2 milioni rispetto alla stagione precedente.
A causa della carenza di liquidità tra agosto e settembre, Elliott ha effettuato versamenti di ricapitalizzazione per 170,5 milioni, ristabilendo l’equilibrio finanziario e patrimoniale del Milan. Il presidente Scaroni, l’ad Gazidis e la coppia Leonardo-Maldini dovranno fare un lavoro molto complesso. La soluzione più immediata sarebbe il ritorno in Champions League. In ogni caso, come sottolinea il giornalista, c’è la sensazione che la società abbia utilizzato questo bilancio, ancora libero da vincoli Uefa, per fare pulizia “contabile” e mettersi in una migliore condizione per affrontare il futuro prossimo.
Redazione MilanLive.it