MILAN NEWS – Se a Cagliari era andato via furioso, figuriamoci ieri. E’ un Gennaro Gattuso inevitabilmente amareggiato quello presentatosi ieri nel dopo partita di Milan-Atalanta.
L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport riporta le parole del tecnico, che giustamente recrimina il mancato cinismo sotto porta e dei black out improvvisi e insensati: “Giochiamo partite a metà. E quando non si chiude per tempo nascono i problemi. A volte siamo poco fortunati nell’ultima giocata, può capitare, quello che non dovrebbe succedere è spegnere la luce”.
Impossibile non fare poi un riferimento alla trasferta in Sardegna. Lì però, diversamente da ieri, fu regalato l’intero primo tempo: “A Cagliari era successo all’inizio, stavolta nell’ultima mezz’ora, quando ci siamo allungati e abbiamo provato a proporre un calcio che non è il nostro, rinunciando a costruire dal basso e andando in apnea sulle palle inattive. Non basta la grande prestazione che ho visto prima dell’intervallo, forse avremmo sofferto anche se ci fossimo portati sul 2-0, perché alla prima difficoltà crolliamo. Bisogna trovare continuità, il bel calcio non è sempre sinonimo di vittoria, preferirei giocare meno bene e vincere qualche partita in più”.
Non mancano i complimenti ad alcuni dei suoi e il suo ‘mea culpa’ per una sostituzione probabilmente sbagliata: “Sono contento per Suso, gli si chiedono gol ma ha servito due assist e si è messo a disposizione di Gonzalo, come Bonaventura, che ho cambiato con Bakayoko perché volevo più sostanza in mezzo: forse ho sbagliato, ma l’idea era quella”.
Ma adesso guai buttarsi giù causa l’ultimo posto per la Champions League lontano 5 punti con 8 squadre nel mezzo. Il cammino, del resto, è ancora lungo e il mister lancia il monito: “La Champions non può diventare una chimera, ognuno di noi deve crederci. Pensare di lottare per il quinto-sesto posto non ci porterebbe da nessuna parte”.
Redazione MilanLive.it