MILAN NEWS – Archiviata la trasferta in Europa League contro il Dudelange, per il Milan è subito tempo di Serie A. Alla vigilia della sfida contro l’Atalanta, Gennaro Gattuso ha parlato nella consueta conferenza stampa.
Prima domanda relativa alla settimana del Milan con le tante partite, il turn-over e la condizione fisica: “Io prima del Dudelange ero preoccupato, in conferenza avevo detto che era una squadra piccola, però vedendola giocare non avevano battuto Legia Varsavia e Cluj per caso. Squadra che creava pensieri, ma quando si cambia tanto non è facile. 9 su 11 erano nuovi, ma contava vincere e fare lavoro personalizzato per alcuni. Quando si entra in campo e pensi di vincere 5-0, passa tempo e non vinci ti vengono i pensieri. L’importante era vincere, ora pensiamo all’Atalanta”.
Sui precedenti a San Siro, sempre negativi, contro l’Atalanta: “Non è un caso che non vinciamo da 4 anni contro l’Atalanta. Sono una realtà del campionato, bisogna fare una grandissima partita. Per come giocano e le loro caratteristiche – hanno perso partite di fila – verranno con la voglia di riscattarsi. Servirà una grande partita. Gasperini riesce a tirare il meglio dai propri giocatori. Prendono sempre le stesse tipologie di calciatori, ti vengono addosso, non ti fanno respirare. Hanno pregi e difetti. Serve intensità e dobbiamo tenere botta altrimenti fai fatica”.
Sull’esordio ufficiale della primissima formazione del Milan femminile della storia: “Ci sentiamo spesso con Carolina (Morace, ndr), chiede sempre, è curiosa. Un piacere confrontarmi con lei e parlare di calcio. Fa il suo lavoro con grande passione. In bocca al lupo”.
Ancora sul turn-over e su chi ha convinto di più: “Ho cambiato tanto perché credo in tutta la rosa. Abbiamo possibilità di fare rotazioni. Bakayoko, Borini e Castillejo possono fare i titolari, interpretano il lavoro quotidiano con professionalità. Ma tutta la rosa mi da affidabilità. Caldara? Titolare, perché no. Il problema è che adesso ci sta che sbagli qualcosa, io chiedo troppo e mi devo dare una calmata. Mattia ha tanta serietà e cultura del lavoro, ci può dare una grandissima mano”.
Sull’assistenza della squadra, e degli esterni d’attacco, per Gonzalo Higuain: “Contro la Roma è stato migliore in campo, ha sbagliato con il Cagliari. Se non ti ha convinto vediamo il calcio diversamente. Se cominciamo a ricamare e sterzare, Higuain si scoccia e viene fuori dall’area a giocare. Chiediamo a lui che riesca stare vicino ai centrali. Higuain-Ronaldo? Alleno Higuain, quindi per me in questo momento è Gonzalo il più forte al mondo. Dobbiamo sfruttarlo al massimo. E’ un campione, che si deve mettere a disposizione della squadra come sta facendo e sfruttare le sue caratteristiche”.
Sulle prossime tre partite che aspettano il Milan: “Non voglio essere ipocrita, ma penso solo all’Atalanta. Sassuolo-Empoli l’ho vista, sono due squadre che giocano bene e se non stai attento te la incartano. Prima Atalanta, poi Empoli e Sassuolo. Dobbiamo giocare le partite con veemenza, preparazione e voglia, altrimenti lasci punti. Dobbiamo preparare partita dopo partita, ogni match è importante. Se non perdiamo punti ora, è meglio”.
Sugli allenamenti video-tattici e sulle distanze tra centrocampo e difesa: Quando si vuole lavorare di reparto, e vedere le facce dei giocatori che si annoiano quando lavori didatticamente… Non abbiamo lavorato per 10 giorni di collettivo viste le nazionali. E’ normale che vengono fuori errori come a Cagliari. Dobbiamo lavorare su quello che può darci benefici. Abbiamo commesso degli errori, ma il più grande è stato il nostro comportamento all’inizio. Abbiamo subito una profondità di Pavoletti, che non è velocissimo. Dobbiamo stare attenti su questi aspetti. Difesa e centrocampo creavano buco nella zona centrale, quello è stato il problema”.
Sul turn-over tra campionato e coppa: “Difficile fare due squadre, mi piace avere una squadra e cambiare in base agli allenamenti. Altri giocatori giovedì sono rimasti a casa, gli serviva lavoro. Stiamo usando questa metodologia, come ai tempi di Ancelotti. Bisogna fare 3-4 partite e poi dargli un turno di riposo. Per non arrivare scarichi a fine stagione come l’anno scorso”.
Su Tiémoué Bakayoko: “D’accordo sulla buona partita in Lussemburgo. Forse i nostri tifosi, o quelli da tastiera, si aspettavano la goleada. Ha fatto una buona prestazione, servono più inserimenti in area come ha fatto Bertolacci nel gol di Higuain. Tattico e tecnico mi è piaciuto. Quando ha la palla riesce a fare buone cose tecniche, anche se può non sembrare”.
Su Jesus Suso, e i pochi gol fatti sin qui: “Al 90° col Cagliari Cragno è stato bravo. Mi aspetto che Suso tiri dalla sua mattonella, ha un buon tiro. Anche da lui mi aspetto che attacchi più l’area sul secondo palo, lo fa poco. Ma se andate a vedere, è uno che attacca la profondità, fa tanti corto-lunghi. Spero arrivi il gol, è il primo che ci soffre. Con la Roma ha tirato in porta, così contro il Cagliari. Dobbiamo riuscire a fargli fare gol ma continuare a giocare così”.
Sull’assenza di Patrick Cutrone a Cagliari, ed in generale sul suo infortunio: “Oggi pomeriggio proviamo, è da 5 giorni che prova, abbiamo avuto una discussione con i medici. Vuole sempre provare, entra in campo fa riscaldamento ma poi sente fastidio. Non è corretto così a livello mentale per lui. Non è una cosa gravissima, ma ha fastidio. Ora proviamo e vediamo le sue condizioni. Terza punta? Abbiamo bisogno, si, ma è anche vero che abbiamo fatto delle scelte per i parametri UEFA, abbiamo dato priorità al centrocampo. Anche Borini può fare l’attaccante. Patrick ha caratteristiche diverse, ci sta mancando, ma non mi creo problemi. Se c’è Patrick è meglio perché vede la porta e quando entra mette tutti in apprensione”.
Sui gol subiti dal Milan: “Su ogni gol ci sono errori, individuali ecc. A noi piace giocare con palla coperta. Noi guardiamo la palla, ma bisogna sempre tenerla coperta, altrimenti devi scappare e non dare profondità. Ci piace che il vertice basso stia sul dischetto, era fuori posizione Bakayoko sul gol di Zielinski. Bisogna sempre tenere palla coperta, così saliamo e ci da vantaggi”.
Ancora su Higuain, e sul centrocampo in particolare di Riccardo Montolivo: “Ancora non sono santo, non leggo il futuro. Spero di averlo sempre a disposizione. Ora lui vuole giocare, gli piace fare gol e aiutare. E’ infortunato da una settimana Montolivo, ha finito un blocco di preparazione. Faccio delle scelte, non per simpatia. I tifosi è giusto che chiedono, ma le mie sono scelte con criterio. Sono l’allenatore e non devo dare nessuna spiegazione, chi scende in campo è perché sta meglio di altri”.
Sui cambi di modulo, e sull’utilizzo degli esterni Suso e Calhanoglu: “Abbiamo giocatori diversi, possiamo fare 4-2-3-1, ma bisogna lavorarci. Quando ci sono le soste, siamo in pochi. Per cambiare modulo ci vuole del tempo, non uno o due allenamenti. Calhanoglu regista? Ogni volta che alza la testa può metterti davanti la porta, a Biglia piace più giocare corto e imbuca meno. Sono caratteristiche diverse. A parole è facile, è un qualcosa su cui stiamo lavorando. Suso vicino a Higuain? Devono conoscersi ancora, ci vuole tempo. Si fa con video e allenamenti. Bisogna capire le caratteristiche. Biglia fa scherno, è sempre posizionato bene. Ci da altri vantaggi, rispetto ai lanci. Calha lo può fare ma a livello tattico lascia sicuramente qualcosa per strada”.
Su Mateo Musacchio e Andrea Bertolacci: “Bertolacci può fare molto meglio, ha buone caratteristiche. Era la prima partita, ha fatto fatica, ma sono contento per come si è inserito e interpreta tutto. Mi aspetto molto da lui. Musacchio sta bene, ha lavorato gli ultimi tre giorni. Ha fatto due giorni di riposo perché lo hanno detto i dottori”.
Su Pepe Reina e la possibilità di giocare da titolare anche in Serie A: “Perché Gigio Donnarumma non gioca pure coi piedi con tranquillità? Non so che risponderti. Sono due grandi portieri, andiamo avanti così”. Domanda del giornalista di Libero.
Chiusura su Diego Laxalt: “Sono contento di lui. Ha grande velocità, riesce a ribaltare l’azione. Le scelte si fanno partita dopo partita. Mi viene da ridere quando sento che ci sono partite facili. Io ho giocato a calcio, ma non ricordo partite facili. Nello sport non esistono cose facili. E’ affidabile Diego, ci da caratteristiche importanti per ribaltare l’azione. Può giocare o star fuori, siamo contenti di tutti”.
Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it