MILAN NEWS – Vincere ma soprattutto progettare a lungo termine per tornare nell’élite del calcio. Questo il messaggio dato ieri da Paolo Scaroni durante la sua lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport.
L’attuale presidente del Milan ha tracciato la via non nascondendo i reali obiettivi del club: urge tornare ad alzare trofei, per essere riconosciuta come una società vincente e dominante, ma soprattutto serve un progetto consapevole e diretto. “Coi vincoli del Fair play finanziario non basta più avere i soldi, bisogna anche poterli mettere” – vale a dire che il Milan del domani non deve avere soltanto qualcuno che investe sul mercato sporadicamente, come fatto dai cinesi lo scorso anno, ma una proprietà solida e seria che abbia una strategia precisa per rendere a lungo termine il Milan un club ricco e in espansione.
L’esempio è l’Arsenal, club inglese molto rilevante a livello internazionale, che però non vince il titolo di Premier League dal 2004 ed è fuori dalla Champions League da due stagioni. Nonostante ciò il suo fatturato è da sogno e il valore del brand nel mondo è riconosciuto da tutti. Non stupisce, infatti, che il Milan corteggi da settimane Ivan Gazidis, direttore esecutivo maestro nel massimizzare i ricavi dei Gunners, anche per quanto riguarda il settore merchandising, che in Italia per ora dà poche soddisfazioni ai club.
L’obiettivo è rientrare nel G8 del calcio europeo, ma ci vorrà un piano programmato e che passi soprattutto da ricavi e ambizioni; Scaroni dice bene quando ammette che gli scudetti ormai economicamente non valgono come un tempo, mentre conta di più partecipare alla Champions e andare il più avanti possibile. Una ‘manna’ dal cielo piovuta su Juventus e Roma negli ultimi anni grazie all’ottimo piazzamento in Europa, cosa che anche il Milan deve tornare a fare prossimamente.
Un altro elemento riguarda lo stadio: per tornare ai vertici il Milan dovrebbe avere un impianto moderno di proprietà, ma anche un San Siro ristrutturato a dovere e reso abile per tutto l’anno come attrazione generale farebbe la sua figura, pur condiviso con l’Inter. Restare al Meazza, anche con la spinta del Comune di Milano, è oggi la soluzione più probabile per il Diavolo, che piuttosto dovrà ingegnarsi per spremere tutto il possibile dal fascino del suo marchio, seguendo il modello Manchester United: la squadra di Mourinho attraversa sportivamente un periodo ‘nero’, ma resta per ricavi e riconoscibilità mondiale sempre il club numero uno, anche sopra al Real Madrid triplice campione continentale consecutivamente.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it