MILAN NEWS – La storia della fascia di capitano all’interno del Milan negli ultimi anni è stata piuttosto articolata. Dall’addio dell’ultima bandiera rossonera Massimo Ambrosini è successo di tutto.
Gli ultimi capitani sono stati eletti non in base all’anzianità o al senso di appartenenza come in passato, bensì dettati dalle scelte presidenziali: Silvio Berlusconi promosse Riccardo Montolivo nel 2013 come nuovo portabandiera del Milan, lo stesso fece un anno fa la proprietà cinese con Leonardo Bonucci, condizione in più per convincerlo ad accettare il trasferimento dalla Juventus al Milan. Quest’anno invece, con Montolivo relegato al ruolo di esubero e Bonucci tornato con la coda tra le gambe a Torino, tocca ad Alessio Romagnoli essere il leader della formazione di mister Gattuso.
Una decisione, quella di promuovere Romagnoli, che è divenuta sistematica e ideale: l’unico ad insidiare la fascia poteva essere Giacomo Bonaventura, ma il Milan ha deciso di premiare l’affidabilità, la maturità e il ruolo-chiave dell’ex romanista, titolare intoccabile al centro della difesa e di recente legatosi al Milan con un rinnovo fino al giugno 2022. Ed a rendere tutto più naturale anche il benestare di Paolo Maldini, forse l’ultimo grande leader difensivo della storia del Milan, rientrato in società di recente. “Sono contento abbia rinnovato – ha detto poco tempo fa Maldini –. È uno dei pochi difensori centrali di prospettiva, non solo in Italia, ma anche in Europa. Ottima mossa”. Romagnoli dunque avrà la pesante ma prestigiosa eredità dei più grandi, come Paolo ma anche come Baresi, Tassotti o altri difensori eccellenti che sono diventati i rappresentanti ideali del Diavolo.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it