MILAN NEWS – Un vero e proprio tsunami societario quello scatenato dal fondo americano Elliott Management da quando è divenuto proprietario del Milan, scalzando la troppo misteriosa gestione cinese.
In poco più di un mese dall’escussione del debito e dunque dall’acquisizione automatica delle quote di maggioranza del Milan, Elliott ha già rivoluzionato il volto e l’assetto dirigenziale del club di via Aldo Rossi, cancellando quasi ogni traccia della proprietà guidata per circa un anno dal fantomatico imprenditore Yonghong Li. Le prime mosse, come scrive oggi Tuttosport, hanno riguardato il consiglio d’amministrazione, con l’esclusione automatica dei consiglieri cinesi e l’inserimento di nuove figure, anche legate all’era Berlusconi, come il neo presidente Paolo Scaroni, ex dirigente ENI ma soprattutto grande amico del Cavaliere e uomo fidato secondo Elliott.
Poi a livello di dirigenza operativa è stato dato un bel colpo di spugna: via i due uomini chiave dell’era cinese, ovvero l’amministratore delegato Marco Fassone ed il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli, esonerati e rimpiazzati dal brasiliano Leonardo e da Paolo Maldini, due milanisti doc che appaiono figure molto più affini all’universo rossonero. E la rivoluzione targata Elliott non finisce qui: nei prossimi mesi in arrivo un nuovo AD di alto rango (Gandini e Gazidis in lizza), un nuovo direttore sportivo che affiancherà Leonardo a livello di calciomercato e altri stravolgimenti tra dirigenti secondari e capi struttura. Insomma, il fondo americano di Paul Singer fa sul serio, altro che proprietà di passaggio.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it