NEWS MILAN – Elliott ha revocato Marco Fassone come amministratore delegato e consigliere del CdA qualche settimana fa. Una decisione non presa bene dall’ex dirigente rossonero.
Oggi il giornalista Carlo Festa de Il Sole 24 Ore rivela che il fondo americano aveva proposto al manager torinese una buonuscita da 2,5 milioni di euro. Nonostante tale offerta, Fassone ha voluto richiedere una cifra tre volte superiore. Ha preteso ben 10 milioni. Elliott ha rifiutato di pagare una simile somma, considerata assolutamente spropositata.
Adesso le parti sono in causa. Fassone, che pare non abbia ancora ricevuto la lettera di licenziamento per giusta causa, si è rivolto allo studio legale LabLaw. La richiesta dell’ex dirigente del Milan si basa sul fatto che nel club lui era contemporaneamente amministratore delegato (carica per la quale percepiva attorno ai 200mila euro l’anno) e direttore generale (con 900mila euro l’anno) con contratto fino al 2021. Inoltre, la sua buonuscita sarebbe stata fissata contrattualmente. Elliott basa le proprie ragioni asserendo che l’accordo era stato preso con l’ex azionista di maggioranza Yonghong Li, mentre ora c’è un’altra proprietà. Dunque al manager piemontese spetta una liquidazione inferiore rispetto a quella pretesa. Vedremo che epilogo avrà questo contenzioso, che ormai interessa poco ai tifosi.
Redazione MilanLive.it