CALCIOMERCATO MILAN – Javier Pastore avrebbe potuto diventare un giocatore rossonero, se solo Adriano Galliani e Silvio Berlusconi avessero ascoltato i consigli di Ariedo Braida e Carlo Ancelotti.
Allora talento emergente del calcio argentino con la maglia dell’Huracan, il fantasista classe 1989 piaceva a molti in Europa. E alla fine fu il Palermo a fare l’investimento necessario per assicurarselo. Buona la sua esperienza in Sicilia con 16 assist e 16 gol in 82 presenze, poi nell’estate 2011 il trasferimento al Paris Saint-Germain per 42 milioni di euro. A Parigi 45 gol e 62 assist in 269 presenze, con tanti trofei nazionali alzati. Da poco è un nuovo giocatore della Roma.
Maurizio Zamparini, patron del Palermo, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport ha raccontato un retroscena molto interessante: «Il ragazzo era un fenomeno e per spiegarglielo le racconto un aneddoto. Quando avevamo già concluso segretamente l’affare con l’Huracan, mi capitò d’incontrare Carlo Ancelotti. E sa cosa mi disse: “Ho visto un argentino fortissimo, si chiama Pastore. So che non fa parte della nostra politica prendere giovani, ma spero che il Milan lo compri”. E io zitto, attento a non dire che era già nostro. Lo considero un po’ come se fosse mio figlio».
Insomma, Ancelotti avrebbe voluto il fantasista argentino a Milanello. E sarebbe stato un ottimo colpo. L’allora direttore sportivo Braida aveva seguito Pastore e ne aveva caldeggiato l’acquisto, però rimane inascoltato. Un peccato. Anche perché poi nell’estate 2009 il Milan andò a cedere Ricardo Kakà (Carletto andò al Chelsea) e nell’ottica di cercare di sostituirlo avrebbe fatto comodo un profilo come quello di El Flaco. Invece fu il Palermo ad assicurarselo e adesso sarà la Roma a disporre del grande talento del centrocampista 29enne. Vedremo se il ritorno in Serie A lo aiuterà a imporsi nuovamente, dopo un’ultima stagione al PSG dove non è stato titolare inamovibile.
Redazione MilanLive.it