NEWS MILAN – Se un anno fa si celebravano i colpi di calciomercato rossoneri e venivano esaltati gli investimenti della proprietà cinese, oggi lo scenario è diverso. La campagna acquisti è quasi ferma e il club potrebbe anche cambiare padrone presto.
Questa settimana sarà rivelatrice per quanto concerne il futuro del Milan. Infatti, entro venerdì 6 luglio Yonghong Li deve restituire i 32 milioni di euro che Elliott ha versato per coprire l’ultima tranche di aumento di capitale. Avrebbe dovuto occuparsene l’uomo d’affari cinese, come aveva sempre fatto in precedenza, però stavolta non ha eseguito il versamento richiesto. Possono cambiare molte cose se entro la scadenza quei soldi non verranno restituiti al fondo americano.
C’è mistero sul fatto che Yonghong Li disponga dei 32 milioni citati. Come scrive La Gazzetta dello Sport, dalla Cina fanno sapere che il bonifico sarebbe pronto a partire. Invece, dagli Stati Uniti trapela che il presidente del Milan stia solamente bluffando. Ne è convinto Rocco Commisso, miliardario italo-americano che in queste settimane sta trattando l’acquisto del club e che ancora non è riuscito a chiudere l’accordo a causa dei dietrofront continui della proprietà cinese al momento di chiudere.
Il patron di Mediacom Communications e dei News York Cosmos attende le mosse di Yonghong Li. La Gazzetta dello Sport conferma che l’offerta di Commisso è da circa 412 milioni, da restituire a Elliott tra l’ultimo versamento da 32 e quello precedente da 303 più interessi (il quotidiano stima in 380 i milioni totali da restituire). Altri 150 milioni sarebbero invece utili alla gestione attuale e immediatamente futura, mentre a Mr Li verrebbe lasciato il 30% delle quote e il business ricavato dal mercato cinese. Ora il magnate italo-americano vorrebbe guardare la controparte cinese negli occhi, avere un confronto diretto per cercare di concludere l’accordo. Il presidente del Milan può decidere se riavviare la trattativa oppure versare i 32 milioni a Elliott, e effettivamente li ha.
Se Yonghong Li restituisse la somma al fondo americano, guadagnerebbe tempo per valutare ulteriori offerte per vendere il club. E se non li restituisse? A quel punto l’hedge fund di Paul Singer potrebbe avviare la causa presso il Tribunale del Lussemburgo per l’escussione del pegno sulle azioni rossonere. Il Milan sarebbe, comunque, avviato verso un nuovo cambiamento di proprietà nel giro di poco tempo.
Redazione MilanLive.it