NEWS MILAN – La società rossonera ha deciso di fare ricorso al TAS di Losanna dopo la sentenza dell’Adjudicatory Chamber dell’UEFA. C’è la volontà di far annullare la decisione di escludere la squadra dalle coppe europee per una stagione.
Il Corriere della Sera scrive che il Milan potrebbe inviare già oggi la richiesta di appello al Tribunale Arbitrale dello Sport. Il club ha fretta e ha già messo insieme un pool di avvocati che si sta occupando della memoria difensiva. Il procedimento poi prevederà che proprio il Milan nomini un suo arbitro, cosa che farà anche l’accusa (l’UEFA) e il TAS sceglierà il presidente. Si tratta di figure completamente indipendenti, dunque non è detto che quella scelta dal Diavolo ne sposi la causa. La sentenza emessa pochi giorni fa potrebbe essere confermata o rivista. C’è anche l’ipotesi della sospensione, con la squadra che disputerebbe l’Europa League 2018/2019 ma comunque rischierebbe di non fare le coppe nella stagione successiva.
A Losanna potrebbe essere rilevato che non c’era la competenza per valutare aspetti come credibilità della proprietà cinese, rifinanziamento e continuità aziendale su cui si è basato il verdetto precedente della Camera Investigativa, con la Camera Giudicante che ha comunque spiegato che se fosse stata competente avrebbe espresso un giudizio simile visto che non sono stati portati nuovi elementi da parte del Milan nell’ultima udienza.
Se il TAS rilevasse quanto detto, allora il club rossonero potrebbe essere rimandato dall’UEFA a ridiscutere quel settlement agreement che non era stato concesso. E in passato in casi simili o peggiori era sempre stato accordato. Proprio su questo la dirigenza di via Aldo Rossi punta molto nel ricorso, aggiungendo anche che determinati conti di bilancio sono stati ereditati e che la pena è assolutamente sproporzionata.
Panorama.it ha interpellato Angelo Cascella, avvocato italiano, esperto di diritto sportivo e iscritto dal 2010 nella lista degli arbitri del TAS. Con lui si è cercato di capire come operi effettivamente questo tribunale svizzero: «Il Tas analizza tutti i documenti e le prove che hanno composto il dossier e la storia processuale che ha originato la sentenza appellata. La parte appellante può presentare tutte le documentazioni e motivazioni su cui si fonda la presunzione di poter ottenere un lodo diverso rispetto alla sentenza. Può richiedere l’audizione di testimoni o esperti a supporto che il Tas valuterà se ammissibili o no».
All’avvocato Cascella è stato chiesto nello specifico della decisione che possono prendere a Losanna: «La sentenza del Tas si deve riferire all’oggetto dell’appello e non può in linea generale prevaricarlo. Pertanto o annulla la sentenza precedente emanandone una nuova, oppure rimanda all’organismo che l’ha emessa per una revisione. Sospensione della pena? Il Tas può decidere per misure cautelari. Lodo peggiorativo per la parte appellante? No».
Redazione MilanLive.it