Milan, schiaffo dall’UEFA: ora si spera nel TAS

Yonghong Li Han Li Marco Fassone
Yonghong Li, Han Li e Marco Fassone (©Getty Images)

NEWS MILAN – Ieri poco prima delle 17 è arrivata la tanto attesa sentenza dell’Adjudicatory Chamber del Club Financial Control Body dell’UEFA. Nessuna sorpresa, Milan escluso dalle coppe europee per una stagione.

Anche se ci si aspettava un simile verdetto, è stato comunque uno schiaffo nei confronti del Milan. La società ritiene assolutamente eccessiva la sanzione stabilita, non coerente con le decisioni prese in passato a Nyon con squadre messe nella stessa situazione oppure peggio. E’ la prima volta che un club così prestigioso subisce una mazzata simile. Però, la dirigenza può ancora provare a ribaltare tutto. Ieri, infatti, è stato comunicato ufficialmente il ricorso al TAS di Losanna.

Milan senza Europa, ricorso al TAS di Losanna

Non ci sono state parole da parte di Marco Fassone o di altre figure appartenenti al Milan dopo la sentenza. Forse arriveranno o forse no. La Gazzetta dello Sport scrive che dopo la pubblicazione delle motivazioni del provvedimento, la società depositerà il ricorso al TAS, appena i tempi tecnici lo consentiranno. Chi si presenterà fisicamente davanti al Tribunale Arbitrale dello Sport è tutto da scoprire, vista la trattativa in corso tra Yonghong Li e Rocco Commisso, con la famiglia Ricketts sullo sfondo che cerca il recupero.

Bisognerà vedere se a Losanna un cambiamento di proprietà potrà avere qualche influenza positiva, dato che comunque la sanzione comminata al Milan fa riferimento alle violazioni del Fair Play Finanziario avvenute nel triennio 2014-2017 sotto la gestione Berlusconi-Galliani. Comunque dal punto di vista simbolico, politico e sostanziale può essere importante presentarsi con un nuovo proprietario.

La Gazzetta dello Sport conclude la propria analisi così «Il fatto che l’applicabilità della sanzione sia estesa fino alla stagione 2019-20 non è un dettaglio. Va letto, piuttosto, come un meccanismo di tutela usato dalla UEFA per evitare che la pena possa essere elusa. Magari perché «congelata» dal TAS per un tempo incompatibile con l’inizio della prossima Europa League, che il Milan a quel punto disputerebbe in attesa di giudizio definitivo. Col rischio paradossale di dover scontare lo stop in Champions League nel 2019-20, in caso di qualificazione. Ma se il TAS dovesse dare ragione al Milan, che accadrebbe? Lo scenario più logico è che i rossoneri si ripresentino davanti alla Uefa per un «Settlement Agreement», con incognite sui tempi d’attuazione e soprattutto – ad oggi – sull’azionista di maggioranza. Sarà più chiaro dopo la prossima gita svizzera, sperando che faccia luce».

 

Redazione MilanLive.it

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