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CorSport – Milan, ricorso al TAS: tre scenari possibili
NEWS MILAN – L’Adjudicatory Chamber dell’UEFA ha deciso di escludere la squadra rossonera per un anno dalle coppe europee, sanzione che la società ovviamente non accetta. E non a caso il Milan ha annunciato già il ricorso al TAS di Losanna.
Il Corriere dello Sport scrive che ci sono tre scenari possibili presso il Tribunale Arbitrale dello Sport.
Conferma del verdetto della Camera Giudicante – In tal caso il Milan non disputerebbe l’Europa League e dovrebbe tornare di fronte alla Camera Investigativa tra un anno, con la possibilità di ottenere il settlement agreement più facilmente se nel frattempo dovesse avvenire un cambio di proprietà. Ma si potrebbe anche tentare la strada del voluntary agreement con un nuovo proprietario.
Cancellazione della sentenza UEFA – Il TAS di Losanna potrebbe stabilire che la decisione presa dall’Adjudicatory Chamber non è congrua. In questo caso il Milan sarebbe riammesso all’Europa League, ma verrebbe comunque rinviato alla Camera Investigativa, perché le violazioni al Fair Play Finanziario resterebbero. E si procederebbe nuovamente all’iter per ottenere il settlement agreement negato a maggio.
Sospensione della pena – La squadra rossonera disputerebbe l’Europa League 2018/2019, ma comunque l’esclusione potrebbe scattare nella stagione successiva in caso di qualificazione a una competizione europea. Nella sentenza c’è scritto che la sanzione può valere per quest’anno oppure per il prossimo.
Adesso la dirigenza ha una decina di giorni per presentare il ricorso al TAS di Losanna. Marco Fassone ha già attivato la task force che si deve occupare della pratica. Si spera di ottenere giustizia, visto che in casa Milan ritengono che l’UEFA si sia espressa in discontinuità con il passato valutando anche parametri (rifinanziamento di un debito non scaduto e continuità aziendale) che in questo momento non dovrebbero far pendere la bilancia negativamente nel caso rossonero. Anche se la Camera Giudicante ha fatto intendere di ave valutato solo le violazioni del Fair Play Finanziario nel triennio 2014-2017, quando c’era comunque la gestione Galliani-Berlusconi, è innegabile la sfiducia che a Nyon hanno nell’attuale proprietà cinese rappresentata da Yonghong Li.