NEWS MILAN – Marco Fassone ieri ha guidato la delegazione rossonera per l’appuntamento a Nyon con l’Adjudicatory Chamber dell’UEFA. Dopo l’udienza di due ore, si è ora in attesa della sentenza.
In merito al verdetto, Fassone ha detto di non essere troppo fiducioso. Queste le sue dichiarazioni raccolte dalla Gazzetta dello Sport dopo l’incontro in Svizzera: «Confesso, non siamo ottimisti. Ma ho anche imparato a non esprimere più sensazioni. In generale, dopo due ore abbondanti di audizione, ne usciamo con la certezza di essere stati almeno ascoltati. La commissione si è presa il tempo per capire e giudicare: se la sentenza era già chiara potevano dircelo subito o farci tornare nel pomeriggio. Invece restiamo in attesa».
All’amministratore delegato del Milan viene domandato se, oltre a un anno di esclusione dall’Europa League, si attenda altre pene accessorie: «Peggio di un anno senza coppe tenderei a escluderlo. Hanno il tempo di valutare bene il caso e per fare tesoro di quanto abbiamo espresso verbalmente e per iscritto».
In seguito Fassone ha spiegato ciò che la delegazione rossonera ha detto e chiesto durante l’udienza avvenuta ieri di fronte alla Camera Giudicante dell’UEFA a Nyon: «Quello che noi chiediamo è soprattutto che il club sia valutato in coerenza con le decisioni che sono state prese per altre società negli anni del Financial Fair Play, ormai ci sono decine di casi. E devo dirlo: abbiamo un po’ la sensazione che rimandare il nostro caso all’Adjudicatory Chamber sia già differente rispetto a come sono stati trattati altri casi. Faccio due esempi: Dinamo Mosca e Galatasaray. Entrambi sono stati esclusi dall’Europa ma per condizioni molto diverse dalla nostra. La Dinamo aveva bilanci talmente negativi che era inutile anche una discussione dei fatti. Al Galatasaray era stato concesso il Settlement e non aveva in seguito rispettato i paletti imposti. Il Milan è in tutt’altra situazione».
Il dirigente del Milan non esclude che ci possa essere un ricorso al TAS di Losanna nel caso in cui la sentenza fosse particolarmente pesante per il club: «Se valuteremo come eccessivamente penalizzante la decisione, la strada dell’appello sarà possibile. Altrimenti il contrario: ricordo che questa corte ha ampia facoltà di scelta, c’è una ricca gamma di possibili soluzioni-punizioni».
Redazione MilanLive.it