NEWS MILAN – Sarà l’Arabia Saudita ad ospitare tre edizioni della Supercoppa Italiana nei prossimi cinque anni. La prima sarà Juventus-Milan nel gennaio 2019, che si disputerà a Jedda.
Essendo un trofeo italiano, tanti tifosi hanno storto il naso di fronte alla decisione della Lega Calcio. Già in passato la competizione è stata giocata all’estero, creando non poche polemiche. Ma alla fine gli aspetti di natura economica e commerciale hanno prevalso. Spesso è così. La passione delle tifoserie nostrane passa in secondo piano rispetto ad altri interessi.
Arabia Saudita, il ministro Alalshikh parla del Milan
Turki Alalshikh, Ministro dello Sport in Arabia Saudita, ha concesso un’intervista a La Gazzetta dello Sport spiegando come è nata l’idea di far disputare la Supercoppa Italiana nel suo Paese: «In Arabia Saudita il calcio italiano è popolare, vedrete uno stadio pieno e tanto entusiasmo. Sarà una festa che dimostrerà come la passione per il calcio accomuni i nostri Paesi».
In seguito ha espresso il proprio pensiero sul calcio italiano, che non è più al top come un po’ di anni fa: «Tutto il bene possibile. Siete dei maestri, sino agli anni ‘90 la Serie A dominava il mondo. Poi sono stati commessi errori strategici. È stata sbagliata la politica della valorizzazione dei diritti tv, mancano impianti moderni e servizi e Calciopoli ha fatto il resto. Così, ora domina la Premier e gli altri Paesi crescono a ruota, ma potete tornare in alto. Investitori? L’Arabia Saudita è pronta a scendere in campo, ma vanno rimossi gli ostacoli più significativi. Dovete recuperare credibilità: a cominciare dai debiti non chiari in alcune società».
Turki Alalshikh parla anche di Inter e Milan, soffermandosi soprattutto sul club rossonero: «Dopo i fasti di Moratti e soprattutto di Berlusconi il calcio milanese fa fatica. Forse anche perché in Cina lo sport principale è il ping-pong, lì non apprezzano del tutto il calcio. Milan? Il brand resta unico, ma il club si è svalutato con il passaggio alla proprietà cinese».
Redazione MilanLive.it