CALCIOMERCATO MILAN – A determinare le strategie del prossimo mercato in casa Milan saranno tre soggetti: l’amministratore delegato Marco Fassone, il d.s. Massimiliano Mirabelli e l’Adjudicatory Chamber di Nyon.
I giudici del Financial Control Body si pronunceranno a breve su quella che sarà la sanzione da infliggere al Milan, bocciato per il business plan e per un bilancio ancora troppo in ‘rosso’, col rischio addirittura di essere penalizzato con l’esclusione dall’Europa League. E proprio dalla decisione che arriverà a metà giugno il Milan conoscerà la disponibilità economica per agire in fase di trattative estive.
Oggi la Gazzetta dello Sport parla di un doppio piano da parte del Milan per rinforzare il ruolo che va maggiormente ritoccato nella rosa rossonera, ovvero quello della punta centrale. Il piano A, quello realizzabile solo con la conferma del club in Europa con tanto di ricavi in arrivo da parte dell’UEFA, riguarda l’investimento importante per andare a caccia di un attaccante giovane, dinamico e costoso. Alvaro Morata è il prototipo ideale, ed anche qui vanno segnalati tre indizi che avvicinano tale ingaggio: in primis già l’estate scorsa Mirabelli aveva dato mandato a l’intermediario Beppe Bozzo il compito di chiudere l’affare. Secondo: lo stesso Bozzo quest’anno è già stato avvistato a Casa Milan, magari proprio per rinverdire la trattativa. Terzo: Morata è spesso in Italia, anche perché la moglie Alice è veneta e vorrebbe tornare da Londra a vivere nel Belpaese.
Poi c’è il piano B, quello previsto senza Europa, che si chiama Radamel Falcao; in tal caso il Milan si affiderebbe all’agente Jorge Mendes, già pronto ad un super-scambio che favorirebbe l’arrivo del colombiano a San Siro e il passaggio del deludente André Silva al Monaco. Un’idea fattibile soltanto se Falcao stesso si dovesse abbassare l’ampio stipendio che percepisce attualmente nel Principato.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it