Pochi giorni all’inizio del Mondiale in Russia. Non ci sarà, purtroppo, l’Italia, che ha fallito clamorosamente la qualificazione con la sconfitta nel doppio confronto con la Svezia.
A distanza di quasi sei mesi e mezzo, Gian Piero Ventura, ospite a ‘Che Tempo Che Fa’, è tornato a parlare. E ha spiegato la sua verità: “Quando ho accettato di fare il c.t., Marcello Lippi doveva essere direttore tecnico a mia tutela e supporto. Abbiamo detto sì insieme, ma il giorno dopo lui non c’era più per un cavillo regolamentare e io mi sono ritrovato da solo in un ruolo che non conoscevo. Ho svolto il doppio incarico per un anno, e quando finalmente il presidente Tavecchio doveva ufficializzare la mia nomina anche a direttore tecnico ha cambiato idea, facendo un altro nome e delegittimandomi“.
L’ex commissario tecnico ha ammesso di aver commesso degli errori nelle scelte, causate però dalla delegittimazione: “Ho sbagliato a non dimettermi dopo la partita con Israele: dopo 10’ lo stadio fischiava e se i tifosi fischiano in una partita di qualificazione al Mondiale è evidente che qualcosa non va. Mi sono dimesso la partita dopo, contro la Macedonia. Ho detto ai dirigenti che non era possibile continuare, che era più giusto prendere qualcuno che portasse serenità ad una squadra con tanti giovani appena arrivati in Nazionale. Ma le dimissioni non sono state accettate. Avevo già detto al mio staff che dopo la Svezia, anche in caso di qualificazione, non sarei mai andato al Mondiale per il bene della Nazionale. Avevo anche già organizzato la conferenza stampa…“.
Non si è fatta attendere la risposta di Carlo Tavecchio, intervistato da Radio Sportiva. L’ex presidente della Federazione ha iniziato parlando proprio di queste presunte dimissioni non accettate: “Non posso sentire uno che dice in tv che ha dato le dimissioni, non mi risulta. Ho sentito Oriali, Ulivieri, Uva, a me nessuno ha mai dato le dimissioni, anzi mi veniva detto che avremmo fatto un grande Mondiale. ‘In Russia stupiremo’, mi ripetevano, lo chieda a chi vuole. Io non faccio commenti su quel che dicono gli altri io dico solo quello che è successo e che a me è costato“.
Dopo il fallimento della Nazionale, Tavecchio ha deciso di dimettersi dal suo incarico: “Io soffrirò, ma c’è un problema: io mi sono dimesso, l’unico, il resto conta poco. Ho preso in carico tutte le tragedie di quel momento e le ho fatte mie anche se non ho mai fatto un tiro o calciato un rigore, anche se la Federazione aveva fatto cose importanti mi sono dimesso“.
Redazione MilanLive.it