MILAN NEWS – Le voci di ieri si sono tramutate durante la serata in una realtà da incubo: l’UEFA ha rimandato il Milan a giudizio, dando risposta negativa sull’adesione al settlement agreement.
Altra bocciatura per la società di via Aldo Rossi, che già mesi fa aveva visto sbattere in faccia le porte del voluntary agreement. Notizie davvero negative, sia per i progetti che per l’immagine di un club storico come il Milan, che ora sarà posto sotto l’egida dell’Organo di Controllo Finanziario per Club Uefa. Come scrive la Gazzetta dello Sport il giudizio verrà emesso a metà giugno, ma di certo lo scenario non è affatto roseo.
A Nyon hanno confermato i dubbi sulle potenzialità economiche e sul business plan presentato da Marco Fassone e compagnia; nelle motivazioni di tale rinvio vi è scritto che “La camera di investigazione è del parere che permangano ancora incertezze sul rifinanziamento del prestito e sul rimborso delle obbligazioni da effettuare entro ottobre 2018”. Vale a dire che l’UEFA non appare fiduciosa ne’ sull’atto del rifinanziamento dei debiti accumulati con Elliott Management, ne’ sulla figura del patron Yonghong Li e neppure sulla politica dei ricavi su mercato orientale, ancora piuttosto a rilento.
Da una possibile sanzione di 15-20 milioni di euro ora il Milan rischia di essere punito nel peggior modo possibile dall’organo di controllo di Nyon: l’esclusione dall’Europa League 2018-19. Un danno totale, per l’immagine e per gli introiti del club rossonero, il quale ha ora 2-3 settimane per preparare un nuovo dossier e convincere l’UEFA di poter crescere e trovare nel giro di un triennio il tanto atteso pareggio di bilancio che metterebbe a posto conti e immagine finanziaria del Milan. Si fa dura per i rossoneri, che dopo la sentenza di ieri dovranno frenare ogni sogno di calciomercato e di gloria internazionale.
Keivan Karimi – Redazione MilanLive.it