NEWS MILAN – Rocco Maiorino è stato l’ultimo direttore sportivo del club rossonero nell’era targata Silvio Berlusconi. E’ stato il maggiore artefice dell’arrivo di Jesus Suso a Milanello, quando lo spagnolo era un po’ ai margini a Liverpool e il contratto scadeva.
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’ex dirigente del Milan ha raccontato proprio come sia nata l’operazione che portato all’acquisto di Suso: «Ero tra gli osservatori della società, seguivo le nazionali giovanili e in quella spagnola, tra gli altri, mi colpì Suso. Qualche anno dopo, a gennaio 2015, con Honda in Coppa d’Asia suggerii a Galliani di puntare su di lui. Il Liverpool capì che non avrebbe rinnovato e dette il via libera a 300 mila euro».
Lo spagnolo per 300 mila euro arrivò al Milan. L’inizio non fu facile, giocò poco sia con Filippo Inzaghi prima che con Sinisa Mihajlovic poi. La svolta fu il prestito al Genoa nel gennaio 2016. In maglia rossoblu ha potuto giocare con continuità e crescere, così da ripresentarsi a Milanello più maturo. E abbiamo visto sia con Vincenzo Montella che con Gennaro Gattuso quanto sia stato importante in queste due stagioni. Anche se il Suso degli ultimissimi mesi non è decisivo come prima, forse a causa delle tante energie spese avendo praticamente sempre giocato in stagione.
Maiorino viene interpellato sul fatto che quella do domenica contro la Fiorentina potrebbe essere l’ultima partita dell’ex Liverpool in rossonero, dato che c’è una clausola rescissoria che può favorirne l’addio. Lui commenta: «È stato un motivo per convincerlo a firmare. Non voglio dire quanto valga oggi Suso, di certo si può fare un confronto con il mercato internazionale. Se Coutinho è costato 160 milioni, Jesus ne vale più di 40».
All’ex direttore sportivo del Milan è stato chiesto se la nuova dirigenza abbia commesso un errore con l’esterno offensivo nato a Cadice: «No, perché non mi permetterei di giudicare il lavoro altrui. Ma Suso non è l’unica plusvalenza che abbiamo lasciato in eredità. Ci sono Gigio, Calabria, Locatelli, Romagnoli, Bonaventura, Cutrone: valori tecnici, umani, ed economici. Per questo non mi sarei aspettato maggior coinvolgimento, ma più rispetto sì. Per me e soprattutto per Galliani che del Milan ha fatto la storia».
Redazione MilanLive.it