Roberto Mancini non è più l’allenatore dello Zenit San Pietroburgo. E’ di queste ore il comunicato ufficiale della rescissione del contratto tra il tecnico di Jesi e il club russo. Un accordo consensuale che avrà effetto da domani, visto che oggi ci sarà l’ultima partita insieme.
Un segnale definitivo dell’avvicinamento netto del mister ex Inter, Manchester City e Galatasaray alla panchina della Nazionale maggiore italiana. Da tempo era lui il nome forte per guidare gli azzurri. Cadute tutte le altre candidature di peso, su tutte quella di Carlo Ancelotti, la FIGC ha virato con decisione su Mancini. Sarà lui a succedere a Giampiero Ventura e al ‘traghettatore’ Luigi Di Biagio.
Il Mancio ha più volte dichiarato che sarebbe stato un onore per lui guidare la Nazionale. Un’idea che lo affascinava molto e allo Zenit San Pietroburgo non c’era nulla che lo trattenesse, visto che le cose non sono andate per il meglio. Ingaggio a suon di milioni per vincere il campionato, la squadra russa è addirittura quinta e dunque fuori dalla Champions League. Una stagione negativa, considerando gli investimenti importanti fatti dalla società per rinforzare l’organico. Ora Mancini da commissario tecnico dovrà rilanciare l’Italia e anche sé stesso.
Domani potrebbe esserci l’incontro con la FIGC per sistemare gli ultimi dettagli. La prima partita da c.t. per l’allenatore di Jesi sarà il 28 maggio, in amichevole contro l’Arabia Saudita. Probabile che venga convocato anche Mario Balotelli, finora sempre escluso nelle recenti gestioni della Nazionale.
Redazione MilanLive.it