MILAN NEWS – Finale di Coppa Italia da incubo per il Milan. Che sognava di vincere per aprire un ciclo. E invece è arrivata una sonora sconfitta per mano della Juventus, brava ad approfittare degli errori dei rossoneri.
Se si parla di errori, impossibile non riferirsi a Gianluigi Donnarumma: le sue due papere, prima su Douglas Costa e poi su Benatia, hanno permesso ai bianconeri di affondare il colpo e di mettere ko il Diavolo nell’arco di circa 10 minuti. Il giovane portiere è stato difeso a spada tratta da Gennaro Gattuso e anche dai suoi compagni di squadra, che non hanno consolato a fine match in un momento particolarmente emotivo per lui.
Gigio non è riuscito a trattenere le lacrime, conscio di aver commesso degli errori. Stefano Tacconi, all’ANSA, però lo attacca: “Mai uscire dal campo piangendo, è una manifestazione di debolezza, si esce a testa alta“. L’ex portiere della Juventus dimentica però che parliamo di un ragazzo di 19 anni, spesso tartassato da media e tifosi per tutto quello che è successo la scorsa estate. Non è ancora in grado di gestire le emozioni e, a parte le questioni puramente calcistiche (gli errori sono inaccettabili), va capito.
Eppure, fino al gol di Douglas Costa, la prestazione di Donnarumma è stata buona: ha risposto bene ad alcuni tentativi di Paulo Dybala e sul primo gol di Mehdi Benatia non poteva farci nulla. Però, sottolinea Tacconi: “In certe partite basta un errore per rovinare tutto, non conta quante belle parate hai fatto fino a quel momento. La concentrazione deve essere sempre al massimo. Nel ’90 Zenga giocò un Mondiale perfetto, ma ci si ricorda solo dell’uscita sbagliata nella semifinale con l’Argentina“. Su questo, invece, non possiamo che essere d’accordo con l’ex portiere.
Redazione MilanLive.it