Era la serata della svolta per il futuro del Milan. Tutti sembravano pronti e carichi per questo importante appuntamento. E invece, l’incubo. La Juventus segna quattro gol: Benatia, Douglas Costa, ancora Benatia e infine l’autogol di Kalinic. Tre di questi sono arrivati dagli sviluppi di calci d’angolo.
Clamoroso il crollo verticale del Diavolo dopo il primo gol subito. I rossoneri non sono stati in grado di reagire e gli esperti bianconeri ne hanno approfittato per mettere un grosso macigno sul risultato. Protagonista in negativo Gianluigi Donnarumma, autore di due errori tanto gravi quanto grossolani. Ha tantissime responsabilità su questa bruttissima sconfitta. Eppure il Milan aveva giocato un buon primo tempo e aveva iniziato il secondo con il piede giusto. Ecco perché il risultato così negativo pesa il doppio. Adesso testa e cuore su Atalanta e Fiorentina, gare decisive per la qualificazione in Europa League. Ma non sarà semplice, per nulla.
Marcatori: 56′ Benatia, 61′ Douglas Costa, 64′ Benatia, 76′ aut. Kalinic.
Ammoniti: Calabria
Espulsi: //
MILAN: Donnarumma 3; Calabria 5, Bonucci 5,5, Romagnoli 4,5, Rodriguez 5; Kessié 4,5, Locatelli 5 (dall’80’ Montolivo sv), Bonaventura 4,5; Suso 4,5 (dal 68′ Borini 5,5), Cutrone 5 (dal 62′ Kalinic 4), Calhanoglu 6.
JUVENTUS: Buffon 6,5; Cuadrado 6, Barzagli 6,5, Benatia 7, Asamoah 6; Khedira 6, Pjanic 6 (dall’87’ Marchisio sv), Matuidi 6,5; Douglas Costa 6,5 (dal 72′ Bernardeschi sv), Dybala 7 (dall’83’ Higuain sv); Mandzukic 6.
Donnarumma 3: aveva iniziato il secondo tempo con un paio di interventi belli e decisivi. Sul primo gol di Benatia non poteva fare praticamente nulla. Poi però un calo di concentrazione incredibile e due papere, su Douglas Costa prima e ancora su Benatia dopo. Errori inammissibili a questi livelli e soprattutto da un portiere da 6 milioni a stagione.
Calabria 5: serata difficile la sua perché di fronte ha un certo Douglas Costa. Lo contiene a fasi alternate, anche grazie all’aiuto di Kessié. Commette però errori tecnici evitabili, sottolineati da Gattuso con qualche strigliata. Troppo bloccato in difesa, non appoggia con costanza la fase offensiva.
Bonucci 5,5: primo tempo autoritario, secondo in balia degli eventi. Non ha colpe sui gol subiti, ma non ha inciso dal punto di vista psicologico sulla squadra. In fondo, è l’unico in campo ad avere un minimo di esperienza in partite di questo genere.
Romagnoli 4,5: perde la marcatura di Benatia in occasione del primo gol. Errore grave per uno attento e preciso come lui.
Rodriguez 5: è bloccato in difesa a causa delle incursioni di Cuadrado e di Khedira, spesso presente su quel lato. Si limita al compitino e in avanti si vede pochissimo.
Kessié 4,5: nel primo tempo si inserisce poco perché preoccupato dal raddoppio su Douglas Costa, mentre nella ripresa non si è mai visto. Ha una buona occasione nel finale, a partita già archiviata. Ma il tiro è impreciso.
Locatelli 5,5: interpreta bene la partita, con personalità e senza paura di sbagliare. Anche lui però è giovanissimo e non riesce a reagire dopo il vantaggio rossonero. Ci prova più volte dalla distanza, ma Buffon, a differenza di quel 22 ottobre 2016, non si fa sorprendere. In ogni caso, l’assenza di Biglia in quel ruolo, in una gara così, si è fatta sentire e non poco (dall’80’ Montolivo sv).
Bonaventura 4,5: nel primo tempo ha una ghiotta occasione per sbloccare il risultato, ma il tiro non è preciso. Da lui ci si aspetta sempre qualcosa in più: si muove poco fra le linee, spesso sbaglia scelte e non è tecnicamente preciso.
Suso 4,5: le condizioni fisiche e atletiche sono pessime. Lo spagnolo, così come Bonaventura, non incide mai sulla partita. Tenta le sue solite giocate, ma senza successo, anche a causa dei mancati appoggi dei soliti Kessié e Calabria. Sostituzione inevitabile (dal 67′ Borini 5,5: di certo, con tutto il rispetto, il suo ingresso non può cambiare le sorti della partita. Però entra bene, sfiora anche un gol e mostra la solita voglia di fare).
Cutrone 5: partita complicatissima per lui, che è stretto sempre nella morsa dei centrali bianconeri. Nel primo tempo Calhanoglu gli offre un pallone d’oro, ma lui calcia addosso a Buffon e non angola. Poteva e doveva fare molto di più. In generale, però, riceve poche palle giocabili e fa fatica a divincolarsi dalla marcatura dei difensori (dal 62′ Kalinic 4: Gattuso mette in campo il croato dopo il 2-0 per provare a scardinare la difesa juventina con la sua esperienza e qualità. E il gol lo trova. Ma nella porta sbagliata…).
Calhanoglu 6: è in fiducia e si vede. Quando ha la palla fra i piedi prova sempre ad inventare qualcosa. A volte ci riesce, altre no. Mette in difficoltà Cuadrado, che ha sempre bisogno del raddoppio. Anche lui si vede poco nel secondo tempo, ma merita la sufficienza per l’atteggiamento positivo e propositivo.
Gattuso 5: doveva essere la partita della svolta per il futuro del suo Milan. E invece è arrivata una brutta e sconcertante sconfitta. Non solo per il rotondo risultato, ma anche per gli errori e il calo di concentrazione della squadra. Tre dei quattro gol sono arrivati dagli sviluppi di calcio d’angolo: bisognava preparare meglio queste situazioni. Di certo però non ha colpe per le papere di Donnarumma, che sono sbagli individuali. Adesso Rino dovrà avere la forza di tenere alto il livello di tensione in vista delle ultime due partite del campionato contro Atalanta e Fiorentina, decisive, a questo punto, per la qualificazione in Europa League.
Pasquale La Ragione – Redazione MilanLive.it